“I dirottatori della nave sono stati catturati. Tutto è finito bene. I miei complimenti ai ragazzi del Battaglione San Marco, ai poliziotti e ai finanzieri, che hanno concluso una splendida operazione in collaborazione. Ognuno per la sua parte. Bravi”. Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa Guido Crosetto, in merito al tentativo di dirottare una nave turca da parte di un gruppo di migranti. La Brigata San Marco ha intercettato la nave e, successivamente, scortata da Guardia di Finanza di Napoli e Capitaneria di porto nel golfo partenopeo. La nave è rimasta in rada senza attraccare al porto.
Trovati due coltelli e un taglierino sulla nave turca
A bordo della Galata Seaways, la nave turca di cui è stato tentato il dirottamento gli investigatori hanno trovato due coltelli e un taglierino. L’ipotesi al vaglio è quella che si tratti delle armi utilizzate per minacciare l’equipaggio.
Il Gico della Guardia di finanza e la Squadra mobile di Napoli sono riusciti a scoprire dove gli immigrati si erano nascosti. Ad essere fondamentali le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della nave.
A bordo 15 gli immigrati, di cui due donne
Gli immigrati sono stati tutti rintracciati a bordo della nave turca dirottata: si tratta di 15 persone, 13 uomini e due donne. Rispondendo alle domande dei finanzieri e degli agenti della Squadra mobile di Napoli, che si stanno avvalendo di un interprete, hanno riferito di essere di nazionalità siriana, afgana e irachena. Gli investigatori sono ora al lavoro per capire chi di loro abbia preso parte al dirottamento.
Delle persone portate in Questura, tre saranno denunciati a piede libero per possesso di armi. Non è ancora chiaro se nei loro confronti verrà contestato anche il reato di favoreggiamento di immigrazione clandestina.
Il racconto del comandante della Galata Seaways
Ascoltato in Questura anche il comandante della Galata Seaways per chiarire la dinamica dell’accaduto e le modalità con le quali sarebbe avvenuto il presunto tentativo, da parte dei migranti nascosti sulla nave, di prendere il controllo dell’imbarcazione.
Il comandante ha riferito agli inquirenti di aver visto due clandestini armati di coltello che si aggiravano nella zona macchine della nave dove però non sono riusciti a entrare. A questo punto i due clandestini si sono ricongiunti con gli altri.
Per questo motivo ha lanciato l’allarme: al momento, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, non è chiaro l’uso che i clandestini volessero fare dei coltelli. Non è chiaro dunque se ci sia stato o meno un tentativo di dirottamento. Al momento non stati adottati provvedimenti e non risultano indagati. Equipaggio e immigrati sono stati ascoltati nella veste di persone informate sui fatti.
Continuano le indagini per stabilire quali fossero le loro reali intenzioni
Le indagini sono coordinate dalla procura di Napoli (pm Enrica Parascandolo) e sono a 360 gradi: si tratta di identificare le persone coinvolte, stabilire quali fossero le loro reali intenzioni, l’esistenza di eventuali collegamenti con frange terroristiche. Sarà poi necessario ricostruire nel dettaglio l’accaduto, a cominciare dal luogo in cui è avvenuto il dirottamento perché ciò determinerà la competenza territoriale degli inquirenti.
La nave è molto grande e non è stato difficile nascondersi, quando hanno sentito l’elicottero, alcuni sequestratori sono scappati, sperando poi probabilmente di fuggire via mare di notte.
Primo obiettivo degli investigatori di Polizia e Gdf che si stanno occupando del tentato dirottamento della nave turca è stato anche quello di stabilire quali fossero le loro reali intenzioni ed accertare eventuali collegamenti con frange terroristiche.