Il vulcano dei Campi Flegrei, situato vicino a Pozzuoli, ha recentemente attratto l’attenzione degli esperti a seguito di uno studio pubblicato sulla rivista Nature. Secondo la ricerca condotta da un team di scienziati dell’University College di Londra e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la crosta superficiale della caldera vulcanica si è modificata nel tempo diventando meno elastica, il che ha favorito la comparsa di fratture.
“Troppi” terremoti nei Campi Flegrei, ecco il nuovo studio: “Roccia meno elastica, ma non c’è magma”
È importante sottolineare che questo cambiamento non implica necessariamente la possibilità di eruzioni vulcaniche imminenti. Francesca Bianco, responsabile del dipartimento Vulcani dell’Ingv, ha specificato che i Campi Flegrei non sono vicini a una possibile eruzione, contrariamente a quanto alcune notizie allarmistiche hanno suggerito.
Tuttavia, ci sono alcuni parametri che hanno suscitato preoccupazione tra la popolazione locale. Ad esempio, si è osservato un aumento del numero di scosse sismiche, un sollevamento del terreno e variazioni nelle caratteristiche chimiche delle fumarole. Secondo Bianco, questi dati indicano la presenza di gas di origine magmatica in profondità, ma non di magma. L’interazione tra questi gas e il sistema idrotermale presente nella caldera è responsabile dei fenomeni osservati.
La tendenza alla fratturazione potrebbe comportare un rilascio più facile dei gas
Lo studio recente ha analizzato in dettaglio come questi processi di rigonfiamento della crosta abbiano influenzato la sua struttura, rendendo la roccia meno elastica e più suscettibile alle fratture. Tuttavia, la presenza di magma in superficie è necessaria affinché l’attività vulcanica raggiunga scenari catastrofici. Gli esperti concordano nel sostenere che al momento non ci sia presenza di magma in superficie, escludendo quindi la possibilità di un’eruzione.
Al contrario, nello scenario attuale, la tendenza alla fratturazione potrebbe comportare un rilascio più facile dei gas e potrebbe persino portare a un rallentamento del fenomeno del bradisismo, con il suolo che torna gradualmente al livello precedente.
In conclusione, sebbene i recenti studi abbiano evidenziato cambiamenti nella crosta dei Campi Flegrei che la rendono più suscettibile alle fratture, non vi è alcuna indicazione di un’imminente eruzione vulcanica. Gli esperti sottolineano che la situazione è attualmente caratterizzata da attività idrotermale e che la presenza di magma in superficie è fondamentale per la possibilità di un’eruzione. Nonostante le preoccupazioni suscitate da alcuni titoli allarmistici, i dati scientifici indicano che i Campi Flegrei non rappresentano un pericolo immediato per la popolazione circostante.