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Inflazione alimentare, Coldiretti: oltre 3 milioni di persone hanno fatto ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari

Inflazione alimentare, Coldiretti oltre 3 milioni di persone hanno fatto ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari

La Coldiretti, nel suo ultimo studio “Poveri, il lato nascosto dell’Italia”, ha informato che nel nostro Paese stiamo vivendo l’inflazione alimentare più alta da quasi 40 anni, questo si riscontra con oltre 3 milioni di persone che hanno fatto ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari. La Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti parla nello specifico di “3,1 milioni di poveri” che chiedono aiuto per mangiare, per un totale di 92mila tonnellate di cibo distribuite negli ultimi dodici mesi.

Lo studio della più grande associazione dedicata alla rappresentanza e all’assistenza dell’agricoltura italiana è stato presentato in occasione del mercato contadino di Campagna Amica, che si è tenuto a San Pietro a Roma (lungo tutta via Conciliazione fino a Piazza Pio XII). L’evento, che è stato ispirato all’Enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, grazie alla Fondazione “Fratelli tutti”, ha visto presenti gli agricoltori della Coldiretti accompagnati dalle loro famiglie per il “World Meeting of Human Fraternity”. In quella sede, dove ci si è impegnati anche a diffondere messaggi ed azioni pratiche di solidarietà (come la “spesa sospesa”, la tavola della fraternità per i più bisognosi e il cestino solidale per i senza tetto), si è parlato anche dell’esclusivo report di ColdirettiPoveri, il lato nascosto dell’Italia” costituito da analisi, dati e commenti, corredati da una specifica informativa sul ruolo delle Fattorie sociali.

L’estate a tavola più cara da decenni

La nostra Nazione vivrà l’estate a tavola più cara da decenni, specifica la Coldiretti. Il numero dei bambini sotto i 15 anni che necessitano di assistenza per alimentarsi ha oramai raggiunto e superato le 630mila unità. A fianco ai bambini ed ai ragazzi si contano 356 mila anziani sopra i 65 anni, in mezzo a loro oltre 2,1 milioni di individui di età che vanno dai 16 ai 64 anni in preda a fame e disagio.

Un milione di persone in più ha chiesto supporto per mangiare, se si fa riferimento agli ultimi tre anni. Le percentuali descrivono una maggioranza al sud (64%) ed una quota minore per il nord Italia ed il centro (22%). Invece sono oltre 2 milioni quelli che hanno ottenuto sostegni alimentari in modo continuativo, senza calcolare tutti gli altri che si sono rivolti alle strutture di assistenza solo ed esclusivamente in modo saltuario.

I numeri dello studio sottolineano ancora che, calcolando tutti i soggetti che chiedono aiuto per il cibo, più di 1 su 5 (il 23%) è un migrante che in Italia fa fatica a procurarsi da solo un pezzo di pane al giorno. Poi vanno segnalati anche oltre 90mila senzatetto (homeless, clochard) che vivono in strada o in rifugi di emergenza o in tende e perfino in automobile, ai quali si aggiungono quasi 34mila disabili. Infine, per il 2022 (anno del conflitto bellico tra in Ucraina e Russia) 48mila ucraini hanno fatto fronte alle esigenze alimentari grazie all’assistenza solidale.

I pacchi alimentari ed i nuovi poveri

La Coldiretti illustra e descrive anche una platea di cittadini nuovi poveri, si tratta di chi ha dovuto chiudere come piccoli commercianti o artigiani, chi ha perso il lavoro, chi è impegnato nel sommerso e che non è destinatario di aiuti pubblici, chi non ha risparmi, chi è stato colpito dalla crisi dell’aumento dei costi dell’energia (caro bollette), oltreché dall’ultimo alluvione in Emilia Romagna. I nuovi poveri – fa sapere ancora la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti – per vergogna, prediligono la consegna di pacchi alimentari piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

I prodotti presenti nel paniere della solidarietà sono non deperibili, la Coldiretti trasmette quindi un elenco dettagliato: latte a lunga conservazione UHT (23%), pasta (9%), salsa di pomodoro (8%), legumi (5%), succhi di frutta e zucchero (5%) caffè e biscotti (4%), carne e tonno in scatola (3%), farina, marmellate, formaggio, fette biscottate (2%).

 

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