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Giornalismo, notizie e informazione: il Presidente Mattarella dice NO a organismi terzi certificatori dei flussi informativi

Giornalismo, notizie e informazione il Presidente Mattarella dice NO a organismi terzi certificatori dei flussi informativi

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio in occasione dei 70 anni dell’USPI dove si chiariscono a chiare lettere temi delicati che riguardano il giornalismo ed i giornalisti, le notizie, l’editoria e l’informazione in generale. Il Presidente Mattarella dice NO agli organismi terzi certificatori dei flussi informativi, infatti nella sua missiva parla di “pluralismo”, necessario per alimentare “la vita democratica e le libertà degli italiani”. Chiarisce che il pluralismo è garantito dalla nostra Carta Costituzionale, inoltre che “è arricchito dalla presenza di un numero significativo di voci indipendenti che offrono ai cittadini la possibilità di soddisfare il diritto fondamentale di essere informati“. Ma Mattarella ha anche parlato dell’esercizio della democrazia e della responsabilità che ha ogni protagonista dell’informazione nel “saper distinguere i fatti dalle opinioni“. Ha specificato inoltre che “la autenticità dell’informazione è affidata, dalle leggi, alla professionalità e deontologia di ciascun giornalista”. Ancora su eventuali enti certificatori delle informazioni: “Sarebbe fuorviante e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi”.

Il testo del messaggio è stato letto durante il Convengo “Il Bene e il Bello”, tenutosi lunedì 19 giugno, nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica. (“Viaggio nella cultura della bellezza, nell’informazione, nell’arte e nei rapporti tra gli esseri umani per realizzare il bene”, era il tema del Convegno). Il telegramma, che Mattarella ha inviato al Segretario Generale USPI, Francesco Saverio Vetere, è stato letto durante l’apertura dei lavori.

L’evento ha consentito anche di festeggiare sia i 70 anni dell’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI) sia i 127 anni de Il Vomere (il settimanale edito a Marsala – il più antico periodico siciliano – fondato nel lontano 1896 dal Prof. Vito Rubino).

Il Presidente Mattarella dice NO a organismi terzi certificatori dei flussi informativi

Il commento del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli

“Ancora una volta ringraziamo il Presidente della Repubblica per la sensibilità sui temi della libertà dell’informazione e la democrazia. Esprimo pieno apprezzamento per il messaggio del presidente Mattarella che riconosce ai giornalisti la grande responsabilità per una informazione corretta, verificata e di qualità, nonché la necessità di garantire la loro autonomia. Auspichiamo che anche il Parlamento ne tenga conto”.

Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli ha ringraziato quindi il Presidente Mattarella per le parole espresse sul ruolo dei giornalisti italiani.

Il testo del telegramma del Presidente della Repubblica:

“Il 70° anniversario della costituzione dell’Unione Stampa Periodica Italiana rappresenta un traguardo importante per una associazione alla quale aderiscono oltre mille testate edite da medie e piccole imprese e da enti e realtà no-profit, espressione di una dimensione che vede nei media locali e specializzati una risorsa vitale e un presidio irrinunciabile del sistema dell’informazione. Il pluralismo che alimenta la vita democratica e le libertà degli italiani, garantito dalla Carta Costituzionale, è arricchito dalla presenza di un numero significativo di voci indipendenti che offrono ai cittadini la possibilità di soddisfare il diritto fondamentale di essere informati. Ed è certamente compito della Repubblica sostenere le iniziative editoriali che si caratterizzano in questo senso, a partire dalla garanzia di parità delle condizioni di impresa e accesso al mercato. Ai giornalisti, testimoni e certificatori della corrispondenza tra i fatti e la loro rappresentazione, agli editori e ai soggetti chiamati a dare il massimo impegno nel dispiegamento dei principi sanciti nel nostro Patto fondativo, viene affidata una grande responsabilità, tanto più in una stagione di rilevanti trasformazioni che mutano radicalmente il panorama delle fonti e pongono in discussione la loro affidabilità, questione opportunamente affrontata anche in sede di Unione Europea”.

Continua il Presidente della Repubblica

Nel mondo libero, l’esercizio della democrazia si basa anzitutto sulla responsabilità di ogni protagonista dell’informazione nel saper distinguere i fatti dalle opinioni, nella libertà di accesso a un sistema di diffusione sempre più articolato. Si tratta di un tema di particolare delicatezza che non trova limite, criterio e misura nella semplice moltitudine ed eterogeneità dei contenuti propalati dalle piattaforme. La autenticità dell’informazione è affidata, dalle leggi, alla professionalità e deontologia di ciascun giornalista. Sarebbe fuorviante e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi. ll Convegno promosso per celebrare la nascita dell’USPI, avvenuta nel 1953 – gli anni della costruzione dell’Italia repubblicana – potrà rappresentare, nel 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della nostra Costituzione, l’occasione più proficua per affrontare con rinnovata fiducia le nuove sfide, avendo come faro la corretta informazione basata sul rispetto reciproco e sulla affermazione dei diritti della persona e delle comunità, valori su cui si fonda la nostra convivenza civile. Auguri di buon lavoro a tutti i partecipanti al Convegno”.

L’articolo 21 della Costituzione

Proprio per rimarcare quanto espresso dal Presidente della Repubblica – e ricordare a quanti si professano depositari della verità e di verità uniche, ai tanti che vorrebbero mettere a tacere chi svolgendo il proprio mestiere (o anche fornendo liberamente un servizio alla popolazione) diffonde verità che potremmo definire “scomode”, ma anche chi pubblica versioni dei fatti che contrastano con le ideologie di chi pretende che tutti la pensino allo stesso modo e, peggio, agiscano nella medesima direzione, senza spirito critico e formazione di pensieri indipendenti – è doveroso lasciare di seguito un brevissimo pezzo della nostra Costituzione, dove nella Parte I Diritti e doveri dei cittadini, al Titolo I Rapporti civili, si specifica quanto segue:

  • “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”.
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