Ammazzato di botte: giovedì marcia silenziosa per ricordare Frederick

L’omicidio del senza fissa dimora ghanese, Akwasi Adofo Friederick, a Pomigliano d’Arco, ha scosso profondamente la comunità locale. Durante l’udienza di convalida, i due 16enni accusati del brutale omicidio hanno confessato l’aggressione, ma hanno sostenuto di essere stati provocati dallo stesso Friederick, negando qualsiasi intenzione di ucciderlo.

Pomigliano, convalidato il fermo dei due 16enni

Tuttavia, il giudice del Tribunale dei Minorenni di Napoli non ha creduto alla versione dei fatti dei giovani e ha convalidato il provvedimento di fermo emesso dal sostituto procuratore Raffaella Tedesco. I due adolescenti sono stati trasferiti in un istituto penale minorile a seguito della decisione del giudice.

Ulteriori dettagli emergono dalle indagini condotte dai carabinieri di Castello di Cisterna e di Pomigliano. I video acquisiti mostrano che l’aggressione subita da Friederick è stata preceduta da un gesto cordiale da parte dei due ragazzi. Prima di colpirlo, gli avrebbero “dato il cinque”, dimostrando un atteggiamento amichevole che non faceva presagire la violenza imminente.

“Hanno dato il ‘cinque’ a Friederick prima di ucciderlo di botte”

I legali dei due sedicenni, Edoardo Izzo e Umberto De Filippo, difendono strenuamente i loro clienti. Durante l’udienza, i ragazzi hanno affermato di essere stati provocati da Friederick, il quale, secondo la loro versione dei fatti, avrebbe anche tentato di picchiarli. Tuttavia, le parole dei giovani sono state considerate inattendibili sia dagli inquirenti che dal giudice.

L’avvocato Umberto De Filippo, difensore di uno dei due ragazzi, ha dichiarato: “Confidavamo nella detenzione in un centro di accoglienza e non in carcere. Si tratta di ragazzi che non hanno nulla a che fare con la criminalità e che appartengono a famiglie oneste”. L’avvocato sta valutando la possibilità di presentare un appello al Riesame insieme alla madre del suo giovane cliente. De Filippo ha sottolineato che solo dopo aver visionato il video acquisito durante le indagini sarà possibile avere una visione più chiara della vicenda, dato che fino ad ora erano disponibili solo alcune immagini.

La morte di Friederick ha suscitato un’ondata di indignazione

La comunità di Pomigliano è profondamente scossa da questo atto di violenza che è stato giudicato inaudito contro un uomo gentile, sempre cortese e sorridente. Friederick si guadagnava da vivere portando i sacchetti della spesa in cambio di qualche spicciolo, e la sua morte ha suscitato un’ondata di indignazione e tristezza nell’intera città.

Nonostante le affermazioni dei ragazzi, le indagini e il giudice hanno respinto la loro versione dei fatti, mettendo in luce la gravità dell’aggressione e la necessità di un’adeguata punizione per i responsabili. La comunità si unisce nel dolore per la perdita di un uomo che era rispettato e amato da tutti, chiedendo giustizia affinché un atto simile non si ripeta mai più.

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