Arriva l’estate e sui monti della camorra è tempo di raccolta di marijuana. Nei giorni scorsi sono scattati già i primi controlli delle forze dell’ordine, che hanno portato al sequestro di 207 piante di cannabis, all’interno di un bunker costruito dalla manovalanza criminale. I controlli proseguiranno incessanti nella zona montuosa del Faito (sul versante di Castellammare di Stabia) e tra i seniteri di Gragnano, Casola di Napoli e Lettere. Come da tradizione, dopo la semina cominciata a marzo, scatta adesso la raccolta per incrementare il business dei clan D’Alessandro e Di Martino, alleati e rispettivamente egemoni a Castellammare e a Gragnano.

Arriva l’estate, sui monti della camorra è tempo di raccolta di marijuana

È stata messa a punto la task-force di carabinieri, polizia e guardia di finanza, con l’obiettivo di ritrovare e sequestrare le piantagioni di marijuana. Un’area che da tempo viene definita come la “Giamaica italiana”, proprio per la presenza delle vaste coltivazioni di marijuana. Sono tre i punti maggiormente presidiati dalle forze dell’ordine. Il primo, riguarda l’area del Faito, con particolare riferimento al versante stabiese e a quello di Vico Equense. Gli altri due punti monitorati dalle forze dell’ordine sono le zone collinari di Gragnano (nelle frazioni Aurano e Caprile) e le colline di Casola di Napoli e Lettere.

Proprio a ridosso di queste aree si sono svolti, nei giorni scorsi, i primi voli di ricognizione da parte dei mezzi aerei delle forze dell’ordine. Secondo quanto emerso da recenti indagini, il meccanismo sarebbe stato creato ad hoc dai clan camorristici locali e prevederebbe una piattaforma unica per la distribuzione della marijuana sulle diverse piazze di spaccio. Il tutto, sotto la regia di un direttorio composto da elementi di massimo vertice del clan D’Alessandro, che fisserebbe il prezzo minimo di vendita dello stupefacente, in modo da ricavarne una quota fissa da destinare al mantenimento degli affiliati detenuti ed alle rispettive famiglie.

Tra i bunker e la droga dei narcos dei Lattari

Ecco perché questo periodo assume una particolare importanza per gli affari illeciti della camorra stabiese. Proprio qui, infatti, tra boschi incontaminati e selvaggi, i clan di camorra da anni coltivano il loro “oro verde”, la canapa indiana. Il tempo della semina, secondo gli inquirenti, è ormai finito. Da giugno ad ottobre si attendono i frutti. E la droga raccolta sarà poi destinata a finire sui mercati illeciti dell’intera Campania, e anche fuori regione. E, proprio in previsione della lotta alle coltivazioni illegali, si è già messa in moto la task-force dei carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e della stazione di Gragnano che, sotto il coordinamento della Procura di Torre Annunziata, hanno dato il via ai controlli e ai primi sequestri.

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