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La regia del clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia dietro il duplice omicidio di Giuseppe Zingone e Massimo Del Gaudio, avvenuto tra i vicoli del centro antico la sera del 18 ottobre 2004. I magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia napoletana hanno riaperto l’inchiesta su uno dei più efferati omicidi di camorra, che segnarono la sanguinosa faida tra la cosca egemone dei D’Alessandro e gli scissionisti degli Omobono – Scarpa.

Castellammare, la regia del clan dietro il duplice omicidio di Giuseppe Zingone e Massimo Del Gaudio: riaperta l’inchiesta

Attraverso nuove rivelazioni dei collaboratori di giustizia, i magistrati napoletani sono pronti ad acquisire nuovi elementi e provare a dare un volto e un nome agli esecutori materiali di quel duplice delitto. Tra i pentiti eccellenti della cosca scanzanese, c’è Pasquale Rapicano, per anni membro del gruppo di fuoco dell’organizzazione malavitosa. Secondo risultanze investigative, il vero obiettivo era Zingone, ritenuto organico alla cosca degli scissionisti.

Mentre il cognato Del Gaudio fu ucciso per errore e non aveva alcun rapporto con la malavita. Il raid fu messo a segno come vendetta per gli omicidi di Antonio Martone e Giuseppe Verdoliva, messi a segno dagli Omobono – Scarpa in precedenza. L’agguato si verificò di sera, nella zona di via Viviani (cuore del centro storico). Zingone e Del Gaudio (incensurato e dipendente di una ditta collegata a Fincantieri) stanno tornando a casa in sella a uno scooter.

Le due vittime vengono colpite al petto e alla testa, muoiono sul colpo

Sono quasi arrivati a destinazione, quando vengono affiancati da una moto di grossa cilindrata, quindi la raffica di proiettili. Le due vittime vengono colpite al petto e alla testa, muoiono sul colpo. Quindi la fuga dei killer e la totale assenza di testimoni, vista l’ora tarda e la strada buia e deserta. Oggi i magistrati dell’Antimafia provano a fare luce su quell’episodio di camorra, avvalendosi di nuove rivelazioni dei pentiti. Zingone – secondo quanto ricostruito dai magistrati attraverso anche intercettazioni telefoniche – avrebbe direttamente partecipato all’omicidio di Martone (cognato dell’ex e defunto ras Michele D’Alessandro).

E nella ricostruzione dell’omicidio non si esclude che a tradire il 28enne possa essere stato proprio qualche ex alleato “scissionista”. Nuovi particolari, che emergono poche settimane dopo la svolta sull’omicidio di Vincenzo De Maria, ras del rione Cmi ucciso l’8 maggio 2005. Per quest’ultimo delitto sono indagati Antonio Occidente e Luigi Vitale. Ma adesso le indagini dell’Antimafia si allargano, con l’obiettivo di fare piena luce su uno dei periodi più bui per la città stabiese, che finì al centro di una cruenta guerra di camorra.

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