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Attacco hacker ospedale Vanvitelli di Napoli. Ignorata la richiesta di riscatto, disagi per i pazienti

Un grave attacco informatico ha colpito l’Azienda Ospedaliera Universitaria Vanvitelli di Napoli, mettendo a rischio l’intero sistema ospedaliero. Gli hacker hanno mirato principalmente ai software utilizzati per le analisi di laboratorio, costringendo il personale a svolgere un lavoro manuale che ha inevitabilmente rallentato le attività e causato notevoli disagi per gli utenti.

Ignorata la richiesta di riscatto, indagano la Polizia postale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale

L’ingegner Giuseppe Nunziata, dirigente informatico dell’Azienda, si trova in prima linea per affrontare l’emergenza. Nonostante il devastante attacco, al momento non è giunta alcuna richiesta di riscatto esplicita.

“Abbiamo ricevuto un indirizzo mail che avremmo dovuto contattare per avviare una trattativa”, ma si è deciso di non cedere alle richieste dei pirati informatici. Il tutto concordato con la Polizia postale, a cui è stato denunciato l’attacco, e gli esperti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

I primi segnali di difficoltà nel sistema informatico dell’ospedale sono stati rilevati sabato, ma solo il lunedì successivo sono stati effettuati controlli specifici che hanno confermato la natura dolosa dell’incursione. Numerosi dati sono stati criptati, seguendo la consueta modalità di operazione dei ransomware, e alcuni sistemi non funzionano correttamente. Al momento, non si può escludere la possibilità di violazioni dei dati sensibili degli utenti.

L’attacco hacker ha causato maggiori problemi al laboratorio analisi

L’attacco ha colpito diverse piattaforme informatiche dell’ospedale, ma i maggiori problemi si riscontrano nel laboratorio di analisi, da cui dipendono molte attività cliniche e, soprattutto, gli interventi chirurgici. Attualmente, le reti colpite dagli hacker rimangono bloccate, mentre le attività di analisi nei laboratori procedono lentamente.

Nonostante le difficoltà, il personale tecnico sta lavorando incessantemente per superare questa emergenza e ripristinare la normalità. Il dirigente Nunziata assicura che gli sforzi saranno intensificati nelle prossime ore al fine di riportare l’azienda ospedaliera alla piena funzionalità e garantire la continuità delle cure e dei servizi offerti agli utenti.

Il 40esimo attacco hacker negli ultimi 18 mesi

Quello sferrato all’Azienda ospedaliera napoletana è il quarantesimo attacco hacker contro ospedali italiani trattato in 18 mesi dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Il settore della sanità è tra quelli più nel mirino dei cybercriminali.

A maggio è stata colpita – sempre con un ransomware – la Asl 1 Avezzano-L’Aquila-Sulmona, in Abruzzo. Ci sono volute settimane per tornare alla normalità. L’attacco di Napoli sui cui i tecnici dell’Agenzia stanno lavorando avrebbe impattato anche sui sistemi amministrativi e sulla contabilità oltre che sull’attività dei laboratori di analisi.

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