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Capitale italiana della cultura 2026, la Campania sceglie di non correre: in pole Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Molise

Capitale italiana della cultura 2026, la Campania sceglie di non correre: in pole Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Molise

Capitale italiana della cultura 2026, in pole Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Molise. La Campania sceglie di non correre. È questo il primo dato che emerge dalla lista delle 26 città italiane – e unioni di Comuni – che entro il termine del 4 luglio hanno inviato la manifestazione d’interesse per il bando “Capitale italiana della cultura 2026”. Presenti 14 regioni italiane, la Campania però fa dietrofront. Nonostante il recente successo di Procida nel 2022.

Capitale italiana della cultura 2026, la Campania sceglie di non correre

Questo, nel dettaglio, l’elenco delle città che hanno presentato la domanda per il 2026: 1. Agnone (Isernia) – Molise; 2. Alba (Cuneo) – Piemonte; 3. Bernalda (Matera) – Basilicata; 4. Carpi (Modena) – Emilia Romagna; 5. Cleto (Cosenza) – Calabria; 6. Cosenza – Calabria; 7. Gaeta (Latina) – Lazio; 8. L’Aquila – Abruzzo; 9. Latina – Lazio; 10. Lucca – Toscana; 11. Lucera (Foggia) – Puglia; 12. Maratea (Potenza) – Basilicata; 13. Marcellinara (Catanzaro) – Calabria; 14. Massa (Massa – Carrara) – Toscana.

15. Moliterno (Potenza) – Basilicata; 16.Nuoro – Sardegna; 17. Pantelleria (Trapani) – Sicilia; 18. Potenza – Basilicata; 19. Rimini – Emilia Romagna; 20. Senigallia (Ancona) – Marche; 21. Todi (Perugia) – Umbria; 22. Treviso – Veneto; 23. Unione dei Comuni dei Monti Dauni (Foggia) – Puglia; 24. Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino” (Perugia) – Umbria; 25. Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena) – Toscana; 26. Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo) – Toscana.

In pole Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Molise

Per proseguire la corsa verso il titolo, le aspiranti Capitali dovranno perfezionare la loro candidatura inviando – entro il prossimo 27 settembre – un dossier che sarà sottoposto alla valutazione di una commissione composta da sette esperti indipendenti di fama nel settore della cultura, della valorizzazione territoriale e turistica.

Il dossier dovrà contenere: un titolo; il progetto culturale della durata di un anno, inclusivo delle singole attività previste; l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati; la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria. Entro il 15 dicembre 2023, la commissione definirà la short list delle 10 città finaliste.

La procedura di valutazione si concluderà per il 29 marzo 2024 con la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2026. L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata Agrigento per il 2025, preceduta da Pesaro, che diventerà capitale della cultura nel 2024 e da Bergamo e Brescia che sono insieme la Capitale italiana della cultura per il 2023. In ballo, oltre al titolo onorifico, c’è un contributo statale di un milione di euro. Ma la Campania, nonostante Procida 2022, questa volta ha deciso di “restare a casa”.

Salvatore Piro

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