Castellammare, blitz contro il clan Cesarano: 18 indagati. Tra le vittime di estorsione un parente di Raffaele Imperiale

Questa notte, le forze dell’ordine hanno condotto un’operazione coordinata in diverse città italiane, tra cui Castellammare di Stabia, Pompei, Brescia e Pisa, al fine di eseguire un’ordinanza di custodia cautelare. L’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale, riguarda 18 indagati sospettati di associazione armata di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, porto illegale di arma clandestina aggravato dal metodo mafioso, rapina aggravata dal metodo mafioso, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di soggetti detenuti.

Castellammare, blitz contro il clan Cesarano: 18 indagati

Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia, in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, e hanno avuto inizio nel giugno 2020. La prima fase delle indagini ha portato all’identificazione di 16 indagati legati al clan Cesarano, accusati di formare un’organizzazione criminale con l’obiettivo di controllare parte del territorio di Castellammare di Stabia, attraverso estorsioni e traffico di droga. Nel corso dell’indagine sono state emesse ordinanze di custodia cautelare eseguite nell’ottobre 2021 e alcuni imputati sono stati condannati con il rito abbreviato.

Le indagini successive si sono concentrate sugli aspetti associativi del clan Cesarano, evidenziando il coinvolgimento di Vincenzo Cesarano, detto ‘O Mussone, Luigi Belviso e Giovanni Cafiero come figure di spicco dell’organizzazione. Si ritiene che Vincenzo Vincenzo abbia gestito le finanze del clan e impartito le direttive strategiche, mentre Cafiero si sarebbe occupato del recupero dei crediti e Belviso avrebbe tentato di prendere il controllo del clan con il sostegno dei boss fondatori, ottenuto tramite Cafiero.

Tra le vittime di estorsione un parente di Raffaele Imperiale

Durante le indagini sono emersi gravi indizi relativi a numerose estorsioni perpetrate dal clan nelle zone di Castellammare di Stabia, coinvolgendo attività commerciali, alberghi e negozi. Si è scoperto anche che un familiare di Raffaele Imperiale, oggi collaboratore di giustizia, è stato vittima di estorsione da parte di un affiliato del clan. Il familiare ha cercato l’aiuto di Imperiale, che ha contattato Cesarano tramite intermediari legati ad altre organizzazioni criminali campane. Cesarano si è dissociato dal suo affiliato.

Le indagini hanno anche rivelato tentativi da parte degli indagati di riciclare i proventi delle attività illecite reinvestendoli in settori legali come il noleggio auto, il settore nautico e quello immobiliare. Inoltre, sono emersi gravi indizi di colpevolezza contro Belviso per una rapina a mano armata a Pompei e contro un altro indagato come mandante di un tentato omicidio. Quest’ultimo avrebbe commissionato il delitto a causa di una disputa legata a una transazione immobiliare.

Documentate anche cessioni di sostanze stupefacenti

Durante le indagini, sono state documentate anche cessioni di sostanze stupefacenti e sono stati scoperti quattro indagati che utilizzavano e comunicavano attraverso telefoni cellulari illegalmente introdotti nel carcere di Napoli Secondigliano. Al termine dell’operazione, 14 indagati sono stati associati in carcere, uno è stato sottoposto agli arresti domiciliari e quattro persone, di cui due erano già detenute, sono state colpite dal divieto di dimora nella Provincia di Napoli.

L’operazione rappresenta un significativo successo nella lotta contro la criminalità organizzata e testimonia l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare l’influenza delle organizzazioni mafiose sul territorio italiano. Le indagini in corso confermano la determinazione delle autorità a combattere il crimine e a garantire la sicurezza dei cittadini.

PERSONE RISTRETTE IN CARCERE:

1. Cesarano Vincenzo, nato a Pompei (Na) il 14.06.1961;

2. Cafiero Giovanni, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 29.03.1979;

3. Belviso Luigi, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 01.09.1978;

4. Belviso Raffaele, nato a Vico Equense (Na) il 25.03.1980;

5. Corbelli Francesco, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 27.09.1988;

6. Langellotto Bartolomeo, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 22.02.1967;

7. Langellotto Carlo Alberto, nato a Vico Equense (Na) il 14.05.1999;

8. Bambace Andrea, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 22.09.1988;

9. Aprea Domenico, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 03.03.1974;

10. Di Martino Michele, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 03.10.1965;

11. Gambardella Gennaro, nato a Vico Equense (NA) il 04.12.1985;

12. Di Martino Gerardo, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 20.06.1989;

13. De Iulio Guglielmo, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 02.04.1983;

14. Corbelli Francesco, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 02.04.1960.

PERSONE SOTTOPOSTE AL REGIME DEGLI ARRESTI DOMICILIARI:

1. Assante Francesco d’Assisi, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 06.05.1983;

PERSONE SOTTOPOSTE AL DIVIETO DI DIMORA NELLA PROVINCIA DI NAPOLI

1. Belviso Luigi, nato a Castellammare di Stabia (Na) il 01.09.1978;

2. Belviso Raffaele, nato a Vico Equense (Na) il 25.03.1980;

3. D’Apice Vincenzo, nato a Castellammare di Stabia il 03.09.1963;

4. D’Apice Domenico, nato a Castellammare di Stabia il 06.05.1992.

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