Si dimette il sindaco di Volla: è la seconda volta in sei mesi. Troppi nemici interni? Di Costanzo, fuori i nomi!

Se questa decisione è veramente definitiva e "seria", allora mancano i nomi e i cognomi dei franchi tiratori "smisuratamente ambiziosi". Basta con questa agonia politica per Volla

Povera patria
Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos’è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
Tra i governanti
Quanti perfetti e inutili buffoni…

Cantava così nel 1991 il grande Franco Battiato nel brano “Povera Patria“, una canzone importante, un grido di dolore. Una denuncia che utilizza anche delle affermazioni forti, come “Schiacciata dagli abusi del potere, di gente infame, che non sa cos’è il pudore” o “Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni”, segno di una distanza anche tra la politica e le persone che rappresentano.

E fin qui abbiamo volato alto, altissimo: adesso ci tocca perdere quota!

Una picchiata cominciata questa mattina quando si è diffusa la notizia, e qualche ora dopo il post Facebook, con l’ufficializzazione delle dimissioni del sindaco di Volla, Giuliano Di Costanzo.

A ottobre sarebbero appena due anni dalla sua elezione, ma per la seconda volta il primo cittadino vollese ha rassegnato le sue dimissioni. Seconda volta negli ultimi sei mesi dopo le prime, con conseguente passo indietro, di gennaio scorso. Allora Di Costanzo parlò di franchi tiratori interni alla sua maggioranza, di giochi di potere e ricatti politici. Poi uno pseudo chiarimento e un ricompattamento, evidentemente non troppo compatto, della maggioranza hanno portato al prolungamento di quello che alla luce delle odierne dimissioni non è stata che una inutile agonia della politica a Volla.

Oggi Di Costanzo comincia il suo lungo post social con la frase: “Per amministrare la “cosa pubblica” è indispensabile mettere da parte gli interessi personali. E’ indispensabile impegnarsi sempre al massimo delle proprie capacità, senza secondi fini e senza porre continui veti e ricatti politici“. Una decisione di un rigo e mezzo, senza motivazioni, protocollata prima di un consiglio comunale che, a quanto si può intuire tra le righe dello stesso comunicato social, gli avrebbe potuto tirare un brutto tranello: “Allora vorrei sapere perché si pensa di convocare un Consiglio Comunale senza alcun tipo di condivisione con Sindaco e maggioranza ma in pieno accordo con parte della minoranza?

E così il grande passo, l’atto di “coraggio” del buon Giuliano che scrive: “Preferisco assumermi io le responsabilità della fine dell’Amministrazione ma mai mi piegherò a compromessi che non siano nell’esclusivo interesse della nostra comunità“.

Va bene. Prendiamo atto e plaudiamo al sindaco retto e integerrimo. Di Costanzo scrive anche: “Personalmente sono di certo di non essere attaccato alla poltrona e quindi non sono disposto a cedere a pressioni politiche illegittime e dettate da ambizioni oltremodo smisurate“.

Ma se questa decisione è veramente definitiva e “seria”, se il dimissionario sindaco di Volla vuole assumersi la responsabilità della fine dell’Amministrazione perchè non fa un ulteriore passo di serietà?

“Franchi tiratori interni, giochi di potere, ricatti politici, interessi personali, secondi fini, continui veti, pressioni politiche illegittime e ambizioni oltremodo smisurate”, quante accuse! Se sono tutte vere queste trappole indegne alla politica e soprattutto alla città e ai cittadini di Volla, e allora manca proprio qualcosa. Cosa? Mancano i nomi e i cognomi!

Ora, visto che ha deciso per le serie dimissioni, il sindaco dovrebbe fare i nomi di tutti gli “smisuratamente ambiziosi” che con veti e tranelli lo hanno portato a una così grave decisione. Così dovrebbe essere, prima di tutto se le dimissioni sono di quelle che non si ritirano, inoltre, se queste affermazioni sono vere, perché ad assumersi la responsabilità del fallimento deve essere solo lui? E soprattutto, fare i nomi servirebbe a mettere sul chi va la i cittadini vollesi che inevitabilmente sarebbero, a breve, richiamati alle urne.

A gennaio nessun nome fu fatto e poi, prima del termine ultimo, le dimissioni furono ritirare dando altri sei mesi di “faticoso galleggiamento” all’amministrazione vollese. Oggi chissà se, entro i venti giorni di ripensamento, arriveranno i nomi o qualche altra toppa sotto la linea di galleggiamento di una barca amministrativa che finora proprio non è riuscita a prendere il largo.

Purtroppo, per Volla, ritornando a Battiato, “La primavera intanto tarda ad arrivare.

Gennaro Cirillo

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