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Bancarotta fraudolenta nel settore dell’abbigliamento, 7 indagati tra Acerra e Somma Vesuviana: “Debiti per 4 milioni di euro”

Bancarotta fraudolenta nel settore dell'abbigliamento, 7 indagati tra Acerra e Somma Vesuviana: "Debiti per 4 milioni di euro"

I finanzieri del Comando provinciale della guardia di finanza di Napoli, all’esito di articolate attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, hanno dato esecuzione a misure cautelari personali nei confronti di 7 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di reati fallimentari, tributari e di autoriciclaggio.

Bancarotta fraudolenta nel settore dell’abbigliamento, 7 indagati tra Acerra e Somma Vesuviana: “Debiti per 4 milioni di euro”

In particolare, in data 18 luglio 2023, i militari della Compagnia di Casalnuovo di Napoli hanno eseguito una prima misura cautelare, consistente nel divieto di esercitare l’attività di impresa, nei confronti di 3 persone fisiche a seguito di accertamenti condotti nei confronti di una società di Acerra che hanno permesso di appurare la distrazione di un complesso aziendale e un debito erariale per un valore complessivo di quasi mezzo milione di euro.

Nella mattinata di ieri, 20 luglio, le fiamme gialle hanno dato esecuzione ad una seconda analoga misura cautelare personale nei confronti di ulteriori 4 soggetti, anch’essi gravemente indiziati, in concorso fra loro, del reato di bancarotta fraudolenta.

Distrazione del complesso aziendale di una società con sede in Somma Vesuviana

Il provvedimento trae origine da una complessa attività di indagine che ha permesso di disvelare la distrazione del complesso aziendale di una società con sede in Somma Vesuviana – operante nel settore dell’abbigliamento e delle calzature – in favore di altra attività di impresa, in un momento in cui lo stato di insolvenza della prima società si era già palesato.

Agli indagati è contestato il compimento di atti di mala gestio (tra cui il cambio di denominazione sociale e lo spostamento fittizio della sede) e la sottrazione dei libri sociali e delle scritture contabili obbligatorie allo scopo di impedire la ricostruzione del patrimonio della fallita. Tali condotte si sono concretizzate nel sistematico inadempimento delle obbligazioni fiscali, generando un debito complessivo nei confronti dell’Erario di quasi 4 milioni di euro.

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