Il segreto per dimagrire….

L’acqua corporea è il mezzo in cui hanno luogo tutte le reazioni biologiche dell’organismo. Alla nascita siamo composti dal 75-80% di acqua

Il corpo umano è composto in media per il 60% di acqua, ma la sua percentuale varia con l’età. Da giovani ne siamo “più ricchi”, ma con il passare degli anni la sua quota si riduce progressivamente infatti alla nascita il nostro corpo è composto dal 75-80% di acqua, per poi decrescere lentamente con l’avanzare del tempo e dell’età.

L’acqua svolge innumerevoli funzioni: regola il volume cellulare, permette il trasporto dei nutrienti, regola il bilancio energetico; ha potere detossificante; regola la temperatura corporea; regola l’equilibrio idrico; favorisce i processi digestivi; favorisce lo sviluppo muscolare in soggetti che pratichino attività fisica in quanto il 75% della massa muscolare è costituita da acqua. Inoltre ha un effetto “estetico” in quanto l’acqua conferisce forma e rigidità ai tessuti; favorisce una adeguata lubrificazione delle articolazioni; il consumo di un bicchiere di acqua tiepida al mattino favorisce la peristalsi intestinale, quindi l’evacuazione (contrastando la stitichezza).

Il bilancio idrico viene mantenuto in pareggio attraverso la regolazione delle uscite (modificando il volume di urinaescreto) e attraverso il controllo delle entrate (modificando l’assunzione di acqua). In condizioni basali, il 60% circa della perdita giornaliera di acqua avviene con l’urina. L’aumento di temperatura e l’esercizio fisico fanno invece aumentare le perdite idriche attraverso la sudorazione e la traspirazione insensibile.

L’acqua corporea è il mezzo in cui hanno luogo tutte le reazioni biologiche dell’organismo e ciò richiede che gli elettroliti e le altre molecole in soluzione mantengano una concentrazione e una pressione osmotica il più possibile costanti. Modifiche anche minori della composizione dei fluidi dell’organismo non sono tollerate dall’organismo e attivano immediatamente meccanismi di compenso basati essenzialmente sull’assunzione (processo della sete) o sull’eliminazione (urine, sudore) di liquidi.

La quantità di acqua da consumare al giorno è compresa tra 1200 ml (6 bicchieri da acqua) e 2000 ml (10 bicchieri da acqua). Il consumo medio di 1500 – 1600 ml può essere ottenuto consumando: un bicchiere di acqua a colazione, due bicchieri di acqua a pranzo, due bicchieri di acqua a cena e mezzo litro di acqua lontano dai pasti. Il consumo di acqua, indicato al punto precedente, aumenta: se si svolge attività fisica.

L’ACQUA AIUTA A DIMAGRIRE

La Termogenesi indotta dall’acqua, TIA o WIT, dall’inglese Water-inducedthermogenesis, è un processo metabolico ;rappresenta il dispendio energetico indotto dall’ingestione di acqua. La prima ricerca su questo processo rivelava che bere 500 ml di acqua aumenta il metabolismo del 30%, anche se questa funzione è dibattuta.

Mentre svariate ricerche avevano appurato che bere acqua favorisse la perdita di peso per svariati motivi, tra cui il maggiore riempimento gastrico da essa fornito assieme ai pasti, riducendo l’introito calorico della dieta e innescando alcuni processi metabolici, non era mai stato accertato se questa causa fosse da attribuire anche ad un aumento del dispendio energetico e della termogenesi indotta dalla sua ingestione. Nonostante il fatto che la maggior parte delle diete suggeriscano di bere almeno otto bicchieri di acqua al giorno, pochi studi erano stati condotti per determinare se questa pratica accelera realmente la perdita di peso, fino a quando, nel 2003 un’équipe di ricercatori tedeschi non decise di far luce sulla questione.

Nel 2003 Boschmann et al., riscontrarono che il consumo di acqua di fatto è in grado di aumentare il dispendio calorico e i processi termogenici. Michael Boschmann, e il suo gruppo di lavoro, calcolarono la spesa energetica di quattordici soggetti, non sovrappeso. Dopo aver bevuto 500 ml di acqua, il tasso metabolico dei soggetti – o la velocità con cui si bruciano calorie – è aumentato del 30% sia per gli uomini che per le donne. Gli aumenti dello stimolo termogenico si sono verificati entro dieci minuti dal consumo di acqua e hanno raggiunto un massimo dopo circa trenta e quaranta minuti, disperdendo circa 24 kcal.

I ricercatori hanno quindi stimato che nel corso di un anno, una persona che aumenta il suo consumo di acqua di 1,5 litri al giorno potrebbe bruciare un extra di 17.400 calorie, per una perdita di peso di circa cinque chili. Essi rilevano che fino al 40% dell’aumento del consumo di calorie è causato dal riscaldamento dell’acqua ingerita da parte del corpo da 22 a 37 C°. Secondo lo studio, ciò significa che bere due litri di acqua al giorno aumenterebbe il dispendio energetico di circa 96 kcal.

Tre anni dopo questo esperimento, un’altra équipe di scienziati Svizzeri, avviarono un’ulteriore ricerca per verificare il medesimo effetto termogenico attraverso l’assunzione di acqua potabile nell’uomo, e determinare se la risposta fosse influenzata dalla concentrazione o dalla temperatura dell’acqua. Il test prevedeva l’assunzione di circa 518 ml di acqua distillata, o di soluzione arricchita di Sali minerali o di una soluzione di sacacrosio (zucchero) in giorni diversi. In un sottogruppo di soggetti, sono state testate le risposte all’acqua fredda (3 C°). Da questa ricerca emergeva, a differenza del risultato dei ricercatori tedeschi, che il dispendio energetico non è aumentato dopo aver bevuto l’acqua distillata o la soluzione salina allo 0,9%, mentre la soluzione di saccarosio ha significativamente aumentato dispendio energetico al 7%.

L’acqua potabile raffreddata a 3 C° causava un piccolo aumento della spesa energetica di 4,5% in 60 minuti. Quindi bere acqua distillata a temperatura ambiente non aumenta la spesa energetica. Il raffreddamento dell’acqua prima di berla ha stimolato una bassa risposta termogenica, ben al di sotto del costo energetico teorico per riscaldare l’acqua portandola alla temperatura corporea. Questi risultati avevano rimesso in discussione l’acqua come agente termogenico per gestire l’obesità. L’anno successivo, Boschmann e la sua equipe vollero ripetere lo studio su sedici soggetti,tramite l’assunzione di 500 ml di acqua; evidenziarono che i 500 ml di acqua aumentavano dispendio energetico del 24% nell’arco di 60 min dopo l’ingestione, rispetto alla somministrazione di una soluzione salina isoosmotica e 50 ml d’acqua.

Questo studio voleva ribadire le conclusioni del loro precedente risultato, in opposizione con quello dei ricercatori svizzeri. Nel 2008 un gruppo di ricercatori israeliani (Dubnov-Raz) approfondirono ancora il processo di termogenesi indotta dall’acqua, prendendo come oggetto del loro studio 21 bambini obesi ai quali veniva somministrata una quantità di acqua di 10 ml/kg ad una temperatura di 4 °C. Immediatamente dopo aver bevuto, è avvenuto un momentaneo decremento del dispendio energetico.

Successivamente è stato osservato un dispendio energetico significativamente maggiore dopo 24 minuti mantenendosi elevato per diverso tempo. Il massimo valore del tasso di spesa energetica è stato osservato dopo 57 minuti dopo aver bevuto, rivelando un’elevazione del 25% sui valori. Questo studio, in linea con i risultati di Boschmann, ha dimostrato un incremento della spesa energetica del 25% a seguito dell’assunzione di acqua fredda per 10 ml/kg nei bambini sovrappeso, per oltre 40 minuti.

Secondo le conclusioni dell’équipe, bere una certa quantità di acqua da parte dei bambini risulta in una spesa energetica equivalente ad una perdita di peso aggiuntiva di circa 1,2 kg all’anno. Questi riscontri rinforzano il concetto dell’aumentato dispendio energetico ritrovato negli adulti, e vuole suggerire che l’acqua può favorire la perdita o il mantenimento di peso da parte dei bambini sovrappeso, e può garantire un supporto nelle indicazioni da seguire contro l’epidemia dell’obesità.

Dr. Vincenzo Ciaravolo

  1. ^abBoschmann et al. Water-inducedthermogenesis. J ClinEndocrinolMetab. 2003 Dec;88(12):6015-9
  2. ^abBrown et al. Water-inducedthermogenesisreconsidered: the effects of osmolality and water temperature on energyexpenditureafterdrinking. J ClinEndocrinolMetab. 2006 Sep;91(9):3598-602. Epub 2006 Jul 5.
  3. ^ Dennis et al. Water ConsumptionIncreasesWeightLossDuring a HypocaloricDietIntervention in Middle-aged and OlderAdults. Obesity (2010) 18 2, 300–307
  4. ^Stookey et al. Drinking water isassociated with weightloss in overweightdietingwomenindependent of diet and activity. Obesity (Silver Spring). 2008 Nov;16(11):2481-8. Epub 2008 Sep 11.
  5. ^Boschmann et al. Water drinkinginducesthermogenesisthroughosmosensitivemechanisms. J ClinEndocrinolMetab. 2007 Aug;92(8):3334-7. Epub 2007 May 22.
  6. ^Dubnov-Raz et al. Water InducedThermogenesis in Obese Children. Exercise, Nutrition and Lifestyle Clinic, The Edmond and Lily SafraChildren’s Hospital, ShebaMedical Center, TelHashomer, Israel
  7. ^Dubnov-Raz et al. Influence of water drinking on restingenergyexpenditure in overweightchildren. Int J Obes (Lond). 2011 Oct;35(10):1295-300. doi: 10.1038/ijo.2011.130. Epub 2011 Jul 12.
  8. WIKIPEDIA.
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Dott. Vincenzo Ciaravolo cell: 3931580402 email: vciaravolo@gmail.com www.nutrizionistaciaravolo.com Biologo nutrizionista laureato presso l'Università degli studi di Napoli Federico II. Laurea magistrale in Biologia, indirizzo Nutrizione Umana. Diploma di Perfezionamento in " La nutrizione ottimale: aspetti teorico pratici". Successivamente ha conseguito l' Abilitazione all'esercizio della professione di biologo n° 068197.Le sue esperienze di ricerca svolte presso il laboratorio di genetica e biologia molecolare della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli studi di Napoli Federico II, hanno interessato la Nutrigenomica; nello specifico lo studio della sensibilità gustativa negli aspetti fenotipici e genotipici in madri e bambini al fine di valutare relazioni tra sensibilità gustativa innata, acquisita e scelte alimentari. ( 2011-2012) La ricerca sulla sensibilità gustativa è avvenuta in collaborazione con il Prof.Luigi Greco, Direttore del Dipartimento di Pediatria-Policlinico Federico II. Ha preso parte a corsi di counseling nutrizionale nei DCA emergenti , medicina estetica e nutrizione: strategie per la gestione, l’attivazione della biogenesi mitocondriale- SNS-SALERNO; le reazioni al glutine: allergia,celiachia, sensibilità al glutine organizzato da: dna medical communications Ha partecipato a corsi sulla "Diagnostica delle reazioni avverse agli alimenti-Metodica Cytotest"; corsi sull'alimentazione nel bambino obeso" (SNS) ; Ha svolto giornate di incontro in numerose associazioni sportive per la valutazione nutrizionale in atleti giovani ed adulti. Ha attivamente partecipato all’iniziativa "Mangia Felix": Giornata cittadina sul mangiare felice, realizzata in collaborazione con : SINU -Società italiana di nutrizione umana sez.Campania, e FIMP Federazione italiana medici pediatri . Ha partecipato ad un ciclo di seminari in Analisi microbiologica di alimenti surgelati e Criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari. Ha preso parte a corsi di aggiornamento in Igiene degli alimenti e Principi di dietetica . Ha partecipato al X forum nazionale ADOSITALIA. Ha praticato attività ambulatoriale presso il Dipartimento di Pediatria dell'Università Federico II. Attualmente frequenta gli ambulatori di Dietologia della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli studi di Napoli Federico II. ♦ Abstract scientifici. Bitter sensitivity and FOOD CHOICES IN CHILDREN Smarrazzo A, Di Feola M, Di Domenico S, Artesi G, Valente S., Scala M., Amatucci F, Ciaravolo V, Negri R and Greco L- European Laboratory for Food Induced Disease Department of Pediatrics, University of Naples Federico II ( 2011)