Volla, interviene Sergio Vaccaro:

Con un lungo post su Facebook, inviato anche al nostro giornale, l’ex senatore Sergio Vaccaro è intervenuto sulla crisi politica ed amministrativa che sta portando il comune di Volla dall’andare alla deriva galleggiando faticosamente ad affondare definitivamente.

Ecco quanto scrive Vaccaro:

Se volete evitare guai, fermatevi finché siete in tempo… oppure proseguite e scoprite nuovi modi per pentirvi!

Pare che il Sindaco di Volla, insieme all’Assessore al Bilancio – ovviamente, il condizionale è d’obbligo – non avendo la capacità di approvare il bilancio, evidentemente anche per mancanza di numeri, voglia dichiarare dissesto finanziario.

Chiarisco.

Entro il 31 luglio, il bilancio previsionale sarebbe dovuto essere adottato, ma ad oggi non è stato compiuto alcun atto propedeutico né è stata scritta alcuna delibera di giunta riguardante il piano triennale, le tariffe, il DUP, il fabbisogno del personale o qualsiasi altra azione correlata.

A questo punto, considerando che mancano solamente 5 giorni alla scadenza, ci viene da pensare che ci sia un piano predeterminato: provare a “galleggiare” al Comune, con evidente volontà di ritirare per le seconda volta le dimissioni, dichiarando il dissesto finanziario, cercando così di coprire le proprie incapacità tecniche, senza pensare alle conseguenze che ciò potrebbe comportare per i 26.000 abitanti del comune e per le 2.266 aziende, di cui 445 sono società di capitali, con un fatturato complessivo pari a 1.046.573.343.

Non intendo fare un attacco politico, sia chiaro, ma provo a farvi riflettere sui gli ulteriori danni che questa situazione potrebbe causare ai cittadini e ai molteplici settori commerciali.
Provo a chiarire in maniera molto semplice lo scenario in caso di dissesto.

Quando un Comune dichiara il dissesto finanziario, la capacità decisionale passa ai commissari governativi, le tasse e le tariffe comunali vengono poste ai massimi livelli, i creditori non possono più rivolgersi alla magistratura, le assunzioni sono bloccate, la pianta organica del Comune viene rivista, con la possibilità di mobilità obbligatoria per i dipendenti pubblici e i servizi non indispensabili non vengono più elargiti.

I commissari poi procedono alla liquidazione del patrimonio disponibile e contrattano con i creditori la ristrutturazione del debito.

Il dissesto dell’Ente crea una discontinuità con la precedente amministrazione, ma l’Ente resta obbligato comunque a pagare i debiti accumulati. Infatti, se il Comune non fa fronte ai debiti, potrebbe ritrovarsi con un debito maggiorato di interessi.

Svantaggi dei cittadini in un comune con dissesto finanziario:

  1. Servizi pubblici ridotti: A causa delle misure di austerità e dei tagli di bilancio, i servizi pubblici essenziali possono essere ridotti o persino interrotti. Ciò può influenzare negativamente la qualità della vita dei cittadini, specialmente quelli che dipendono da tali servizi per le loro necessità quotidiane.
  2. Aumento delle tasse e tariffe: Per far fronte alla situazione finanziaria critica, il Comune può essere costretto ad aumentare le tasse locali e le tariffe per i servizi pubblici. Ciò può mettere a dura prova il bilancio familiare dei cittadini e ridurre il loro potere d’acquisto.
  3. Incertezza economica: Il dissesto finanziario di un Comune può generare un clima di incertezza economica. Le imprese potrebbero essere scoraggiate dall’investire nella zona, portando a minori opportunità di lavoro e crescita economica stagnante.
  4. Problemi con i servizi sociali: I programmi di assistenza sociale e altre iniziative a sostegno dei cittadini potrebbero essere ridotti o eliminati durante il periodo di dissesto finanziario. Ciò può mettere in difficoltà le persone più vulnerabili e bisognose all’interno della comunità.
  5. Difficoltà nel reperire crediti: Con il Comune in dissesto finanziario, ottenere crediti da istituti bancari o altre fonti di finanziamento può diventare un problema per i cittadini e le imprese locali. Questo può ostacolare i progetti di sviluppo e gli investimenti personali.
  6. Instabilità politica e amministrativa: Durante il periodo di dissesto finanziario, l’ente locale è governato da commissari governativi anziché dai rappresentanti eletti dalla popolazione. Ciò può portare a un clima di incertezza politica e amministrativa, con decisioni che potrebbero non riflettere adeguatamente le esigenze e le preferenze dei cittadini.
  7. Difficoltà nel risanamento: Il processo di risanamento richiede tempo e sforzi significativi. Durante il periodo di dissesto, il Comune deve adottare misure rigorose per riequilibrare il bilancio, il che potrebbe comportare sacrifici e restrizioni per i cittadini.

Quanto dura il dissesto di un Comune? Il dissesto di un Comune ha una durata di cinque anni, decorrenti da quello per il quale viene redatta l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato (art. 265).

Durante questo periodo, il Comune deve seguire un piano di risanamento finanziario rigoroso per superare la situazione di crisi economica.

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