Dopo le accuse ai danni di Raffaele Russo lanciate dal comandante Luigi Maiello e supportate dai deputati di Alleanza Verdi Angelo Bonelli e Francesco Emilio Borrelli, che hanno chiesto al ministero degli Interni di inviare una commissione d’accesso a Pomigliano d’Arco per i fatti accaduti durante la campagna elettorale di primavera, il sindaco si dice pronto ad affrontare un eventuale processo.
Caso Pomigliano, polemica sul Piano Casa. Il sindaco Russo: “Tutti gli atti sono stati sottoposti ai raggi X”
Ma si difende dichiarando di aver sempre tenuto lontana la camorra dalla casa comunale. Le forze politiche di maggioranza si schierano accanto al sindaco: “Un uomo onesto e serio scelto da un plebiscito cittadino, l’allusione alla presenza della camorra nella casa comunale e in città sporca l’immagine dell’amministrazione ma anche quella dei cittadini che hanno rieletto per il suo settimo mandato il dottor Raffaele Russo”.
Nei giorni scorsi è stato consegnato un avviso di fine indagine al sindaco Raffaele Russo per una presunta accusa di diffamazione nei confronti del comandante dei caschi bianchi Luigi Maiello. Le offese pubbliche sarebbero avvenute dal palco durante la campagna elettorale dello scorso maggio dove Russo avrebbe definito il comandante “uno sceriffo senza cervello che deve tornare ad occuparsi del traffico e della sicurezza in città” e aggiungendo, “la camorra non c’è a Pomigliano”.
La richiesta d’inviare una commissione d’accesso a Pomigliano
Con la vittoria plebiscitaria di Russo, la dialettica trai due personaggi istituzionali sembra essersi intensificata fino ad arrivare alla recente denuncia. In questo alterco si sono inseriti i deputati dell’Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e Francesco Emilio Borrelli, che hanno richiesto d’inviare una commissione d’accesso a Pomigliano al Ministero degli Interni.
Successivamente il sindaco Russo ha dichiarato di essere pronto ad affrontare un eventuale processo se il giudice riterrà che ci siano i presupposti a procedere, riferendosi alla denuncia delle presente offese rivolte a Maiello ma ha sottolineato più volte di aver sempre tenuto lontano dalla casa comunale la camorra, in risposta alle accuse lanciate da Maiello in questi anni al sindaco riferendosi alle vicende del “Piano Casa” note alla cronaca locale.
Le indagini di Maiello ed il Piano Casa
Intanto il 2 agosto è stato pubblicato un articolo su un noto quotidiano che ha ricordato che recentemente Maiello ha condotto due indagini che hanno fatto scattare altrettante interdettive antimafia. Una ha portato alla chiusura di alcune pompe funebri tra Pomigliano, Casalnuovo e Castello di Cisterna. Un’altra ha portato alla chiusura di alcuni cantieri edili con il sequestro di 300 appartamenti tra il 2020 e il 2021 e qui si è fatto riferimento al “Piano Casa”.
Russo ha quindi inviato una lettera al giornale nella quale si dice pronto ad affrontare un eventuale processo legato alla denuncia sporta nei suoi confronti che non ha nulla a che vedere con le vicende del Piano Casa, in quanto nessuna prova è stata rinvenuta dal Tar. “In merito all’articolo del 2 agosto scorso, ritengo doveroso precisare quanto segue. – ha scritto Russo – Capisco che dopo una denuncia per diffamazione venga d’ufficio aperto il relativo fascicolo così come è già accaduto, e se il giudice riterrà che dovrò poi affrontare anche il processo, lo farò come sempre a testa alta e in coerenza con le mie idee.
Il primo cittadino: “Affronterò l’eventuale processo a testa alta senza paura”
Sul tanto paventato Piano Casa, tutti gli atti sono stati sottoposti ai ‘raggi X’ ed è evidente che non sia emersa alcuna commistione illegale tra politica, criminalità e uffici comunali. Anzi proprio da poco il Tar della Campania ha per ben due volte, con altrettante sentenze, certificato la legittimità dei titoli rilasciati dal Comune nel 2019, quando alla guida dell’ufficio tecnico comunale c’era l’ingegnere Ciro Cusano ed ero io sindaco. Sentenze che hanno smentito tutte le tesi sostenute in questo fatidico piano che ha portato a numerosi sequestri ed altrettanti dissequestri.
È altresì molto chiara l’operazione di rivalsa messa in campo dai due parlamentari Bonelli e Borrelli contro il sottoscritto e contro la città di Pomigliano d’Arco, che alle ultime elezioni ha eletto me in modo plebiscitario e bocciato nettamente il loro partito non eleggendo al consiglio comunale neanche il loro candidato a sindaco. Ritengo per altro riprovevole che due parlamentari offendano il loro ruolo riducendosi ad essere il braccio armato di chissà quale progetto contro il sottoscritto, contro la maggioranza che lo sostiene e contro la Città tutta”.
Cinzia Porcaro