Femminicidio Anna Scala: Ferraiuolo resta in carcere, “ha ucciso con ferocia e può scappare”

Sette i capi d'imputazione con ipotesi di reato fra il 24 luglio e il 17 agosto. L'uomo risponde di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione. Rischia l'ergastolo

Per l’omicidio della ex convivente Anna Scala, il gip del Tribunale di Torre Annunziata, Antonello Anzalone, ha convalidato il fermo di Salvatore Ferraiuolo disponendone la custodia cautelare in carcere nei confronti del 54enne di Piano di Sorrento.

Per la Procura di Torre Annunziata ha ucciso con “inaudita ferocia” e “spregio del rapporto sentimentale che lo legava” alla vittima. Con queste parole il procuratore Nunzio Fragliasso e il sostituto procuratore, Federico Nesso, avevano chiesto di convalidare il fermo di indiziato di delitto commesso il 17 agosto.

Nella ricostruzione accusatoria l’uomo ha atteso almeno per un’ora la l’ex convivente originaria di Vico Equense. Ha aspettato che parcheggiasse la macchina, aprisse il bagagliaio per prendere le buste della spesa e poi l’ha accoltellata “con numerosi fendenti in varie parti del corpo” uccidendola e lasciandola nel garage, prima di fuggire a bordo di uno scooter e far perdere le proprie tracce per qualche ora.

Sette i capi d’imputazione con ipotesi di reato fra il 24 luglio e il 17 agosto. L’uomo risponde di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dall’averlo commesso contro un congiunto, maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, porto abusivo di armi e occultamento di cadavere all’interno della Citroen C3 della donna. Rischia l’ergastolo.

Dopo la confessione di giovedì sera agli inquirenti, davanti al Gip di Torre Annunziata, Ferraiuolo ha ammesso l’omicidio ma negato la premeditazione. Ha detto “di non sapersi orientare in quel momento nemmeno a livello spazio-temporale” e “in quelle condizioni psicofisiche è da escludere” che avesse programmato tempi e modalità della morte, dice il suo legale Gabriele Cimmino, che lo difende assieme al collega Roberto Civita.

Per i pm l’uomo deve restare in prigione perché “avrebbe certamente l’interesse a far perdere le proprie tracce” davanti alla “prospettiva di una lunga detenzione in caso di condanna” e può “commettere altri reati” con “un alto grado di probabilità”. Inoltre dopo l’omicidio si è reso “irreperibile” e “nascosto” nonostante le ricerche dei carabinieri della Compagnia di Sorrento e del Gruppo di Torre Annunziata che lo hanno braccato.

Vico Equense, l’ultimo saluto ad Anna Scala. Intanto Ferraiuolo dice “non ero in me” e nega la premeditazione

La tragedia, che ha lasciato basito l’arcivescovo di Sorrento-Castellamare di Stabia che in occasione dei funerali di oggi ha mandato alla famiglia di Scala un messaggio auspicando che “il rispetto di ogni donna sia al centro dei cammini educativi delle nostre comunità“, inizia però a consumarsi almeno 24 giorni prima.

È il 24 luglio e il 54enne si presenta sulla spiaggia San Montano di Massa Lubrense, insulta Anna e la colpisce “al volto con un pugno” provocandole “contusioni alla faccia, al cuoio capelluto e al collo, trauma contusivo della punta del naso e del labbro superiore a destra” guaribili in 5 giorni. Come già un anno prima, il 25 luglio 2022, a casa della sua amica Vincenza D’Esposito a Sorrento l’aveva colpita con pugni e schiaffi, provocando ecchimosi e la rottura dei denti. L’episodio viene denunciato il giorno stesso da Scala alla stazione carabinieri di Massa Lubrense riferendo degli “abituali episodi di maltrattamenti” messi in atto dal convivente.

Ventiquattro ore dopo la chiama al telefono. “Vai a togliere la denuncia, quando torno t’accido…ti vado a denunciare… Sei una putt****, una zocc*** ti mantieni un vecchio“.

Pesantissimi indizi di colpevolezza con il quadro accusatorio rafforzato da referti medici della vittima, testimonianze delle amiche di lei e di una testimone oculare che ha visto “un uomo vestito di nero” fuggire armato di coltello verso via Cavone, oltre alle telecamere di sorveglianza.

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