Nuovi dettagli emergono dall’orrore di Caivano, dove la vicenda scioccante di abusi su due bambine di 10 e 12 anni ha scosso la comunità e scatenato l’indignazione nazionale. Gli investigatori lavorano nel più stretto riserbo, ma alcuni dettagli inquietanti emergono dalla tragica storia.
Stupro di Caivano, gli abusi sulle bambine andavano avanti da mesi
Il branco, composto da almeno una quindicina di ragazzi, quasi tutti minorenni, avrebbe perpetrato abusi e stupri contro le due cugine per mesi. Ancora più sconcertante, sembra che alcuni degli indagati siano figli di esponenti di spicco della camorra, tra cui ras della droga nel cosiddetto Parco Verde, considerato una delle più grandi piazze di spaccio in Europa.
Le indagini sono gestite dalla Procura dei Minorenni di Napoli e dalla Procura di Napoli Nord, entrambe lavorano per fare luce su questa terribile vicenda. Nonostante l’arresto di almeno un maggiorenne coinvolto nel branco, le Procure mantengono un riserbo assoluto sulle informazioni, cercando di evitare ulteriori fughe di notizie che potrebbero compromettere l’indagine.
Le violenze filmate con i cellulari
I dettagli emersi finora rivelano che i giovani avrebbero filmato gli abusi con i loro cellulari, minacciando le vittime di diffondere le immagini se si fossero ribellate. Sono stati sequestrati una decina di telefoni cellulari appartenenti agli indagati, mentre si cercano prove aggiuntive, compresi eventuali video delle violenze, per ricostruire quanto sia accaduto nel dettaglio.
Il parroco locale, don Maurizio Patriciello, ha espresso il suo sconcerto e ha invitato la premier Giorgia Meloni a visitare Caivano per riflettere sul futuro dei giovani. La comunità chiede una risposta concreta e unita per garantire la sicurezza dei bambini e porre fine a un clima di paura e disperazione.