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Emergenza criminalità a Napoli, la reazione della politica: “Fermare la camorristica violenza”

“La folle violenza che dilaga in città è anche il risultato di anni e anni di propaganda cinematografica sui disvalori della camorra e della prepotenza criminale assurti a modelli di comportamento per giovani sbandati e senza coscienza critica”.

Emergenza criminalità a Napoli, la reazione della politica: “Fermare la camorristica violenza”

A dirlo è la deputata forzista Annarita Patriarca, componente dell’ufficio di presidenza della Camera dei deputati e membro della commissione Giustizia della Camera, commentando il barbaro assassinio di Giovanbattista Cutolo, avvenuto nella centralissima piazza Municipio a Napoli. “Non si tratta di censurare film o opere d’ingegno – ha aggiunto – ma di responsabilizzare l’industria culturale italiana sull’impatto che film, fiction, romanzi e semplici rappresentazioni social hanno su chi non ha gli strumenti culturali per distinguere il vero dal falso”.

“TikTok e più in generale le piattaforme social sono diventati luoghi in cui si parla apertamente di violenze sessuali, di omicidi, di regolamenti di conti – ha proseguito l’esponente di Forza Italianell’assoluta indifferenza degli Enti regolatori e della collettività. Messaggi devastanti che vengono amplificati dal passaparola diventando, come un’onda che si allarga sempre più, un terremoto di cui quotidianamente vediamo i nefasti effetti”.

“Impedire la proliferazione di contenuti violenti”

“La politica ha il dovere di intervenire e di obbligare le major che gestiscono i social a impedire la proliferazione di contenuti violenti – ha concluso – così come l’industria culturale dovrebbe avere, a tutti i livelli, la sensibilità, pur nella totale autonomia di pensiero e di elaborazione artistica, di rendersi conto che l’idealizzazione della camorra e della violenza sono colpi mortali inferti ai tentativi della Napoli sana di offrire una diversa immagine di sé”.

“Un quindicenne accoltellato per una lite dovuta all’asta del fantacalcio, un musicista ventiquattrenne della Giovani Scarlatti ucciso a colpi di pistola dopo una lite per un parcheggio, giovani ragazze vittime del branco, sembra un bollettino stilato in una zona di guerra dove tutto è lecito, invece siamo a Napoli dove la violenza miete vittime tanto al centro quanto in periferia”. Così il consigliere regionale di Più Europa Luigi Cirillo.

“Educare e trasmettere valori ai nostri giovani”

“Quando le istituzioni capiranno che se si demanda alla strada e a modelli promossi nei racconti delle serie tv il compito di educare e trasmettere valori ai nostri giovani, il risultato non può che essere quello dell’emulazione di comportamenti tribali, probabilmente – aggiunge Cirillo – riusciremo a cambiare il futuro di molti ragazzi inclini alla violenza e a garantire la vita di tanti altri, delle tante vittime che ci ritroviamo a piangere insieme alle famiglie a cui va la mia vicinanza in questo momento drammatico.

Continuo a dirlo: servono da un lato, come deterrente, maggiori presidi di legalità, una presenza maggiore delle forze dell’ordine e un migliore e più esteso utilizzo della videosorveglianza. Dall’altro per porre un argine all’ondata di violenza che invade Napoli, e non solo, bisogna necessariamente rafforzare il sistema scolastico per offrire modelli culturali ed educativi diversi.

Dove la famiglia manca o latita, deve intervenire lo Stato con tutte le sue Istituzioni. Siamo dinanzi ad una vera e propria emergenza sociale e valoriale che può essere combattuta con la prevenzione prima che con la repressione. Come membro della commissione Cultura e Politiche giovanili – conclude – dico che dobbiamo raddoppiare l’impegno a incentivare tutte le iniziative che allontanino i ragazzi dalla vita di strada per fermare questa brutale e camorristica violenza”.

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