Il Gazzettino vesuviano | IGV

FreeVolla messa alla porta dal sindaco: “È arrivato il momento di raccontare la verità”

Con un lungo e dettagliato comunicato, che pubblichiamo di seguito integralmente, FreeVolla entra nel merito del fallimento politico che, in due anni di lavoro, l’amministrazione vollese sta raccogliendo. “È arrivato il momento di raccontare la verità” si legge nel comunicato in cui si sottolinea come “il comportamento del sindaco, con le sue scelte non condivise, piano piano ci ha messo alla porta e non come dice qualcuno che abbiamo lasciato la maggioranza”.

Ecco il comunicato inviato alla nostra redazione:

“Un’altra Volla è Possibile”… questo era lo slogan su cui verteva la nostra campagna elettorale. Uno slogan in cui FREEVOLLA credeva e per il quale ha lottato concretamente, subendo nel corso di questi anni subdoli attacchi da parte del sindaco e dei suoi fedelissimi consiglieri, con l’unico scopo di emarginare FREEVOLLA e neutralizzare la sua forza e voglia innovativa.

È arrivato il momento di raccontare la verità. È giunta l’ora di dare risposte alle comunicazioni unilaterali del sindaco che precludono la possibilità di un confronto democratico. Per mesi abbiamo taciuto, non perché mancassero le argomentazioni, bensì per vero senso di responsabilità! Non siamo abituati a fomentare chiacchiere o “inciuci di palazzo”. Noi viviamo il territorio, ci circondiamo dei nostri stessi concittadini, tocchiamo i problemi con le mani, ascoltiamo le reali esigenze delle persone e a loro dobbiamo chiarezza ed onestà intellettuale.

Giochiamo finalmente a carte scoperte:

Il sindaco Di Costanzo si è dimesso il 18.07.23 (per la seconda volta), senza nemmeno presentarsi in aula consiliare, pochi minuti prima del consiglio comunale che prevedeva la discussione di due proposte di deliberazione: Casa della Comunità e Commissione d’Indagine Urbanistica.

Ebbene, è doveroso sottolineare che la proposta di deliberazione per l’approvazione di una convenzione con l’ASL NA3, finalizzata all’istituzione di una Casa di Comunità, per ben 3 volte, con scuse di varia natura, è stata “rigettata” dalla giunta comunale. La verità è che l’attuale compagine politica, così vicina alle esigenze della povera gente, ha dapprima legato l’approvazione della delibera della casa di comunità, con una sorta di “ricatto politico”, a quella dell’approvazione del rendiconto di gestione 2022, successivamente ha poi messo in moto una vera e propria campagna di terrorismo psicologico legata all’ipotesi del danno erariale, congettura poi puntualmente screditata dal parere tecnico del Segretario Generale.

In un post, il sindaco Di Costanzo ha denunciato poi la cementificazione scellerata che ha stravolto il nostro paese. Inutile rammentar che proprio votando l’istituzione di una commissione d’indagine urbanistica il sindaco avrebbe potuto finalmente dar seguito alle sue belle parole!

Passiamo poi alla proposta avanzata così frettolosamente, addirittura con modalità d’urgenza, del dissesto finanziario. Oggi, il dissesto ci viene propinato quale panacea, quale unica medicina per curare tutti i mali che affliggono l’Ente, ma dove e quando ci è stato dimostrato – dati alla mano – che il ricorso a misure di sana gestione, l’adozione, ad esempio di scelte impopolari, ma necessarie, quali l’adozione di una seria politica di lotta all’evasione, possa portarci, nel tempo, a raggiungere questo risultato?

Perché non si è ragionato per lavorare ad un piano di riequilibrio che coinvolgesse più anni di esercizio, redatto tenendo conto della situazione dell’ente, ma anche delle sue potenzialità, coinvolgendo tutta la struttura, le diverse professionalità che vi sono?

Se il dissesto è concepito dal legislatore come strumento residuale, come estrema ratio, siamo sicuri di poter affermare senza timori di smentita di aver valutato tutte le altre possibilità e di poter attestare l’inidoneità delle stesse, oppure, come crediamo, si vuol capziosamente indirizzare questo consiglio verso una scelta presa da pochi eletti, nelle segrete stanze?

Pensiamo sia arrivato il momento che il sindaco faccia un mea culpa e sia sincero con tutta la cittadinanza. Sinora davvero poco è stato attuato. Nessuno mai ha creduto che in 2 anni potessero essere stravolte le sorti della città, ma 24 mesi possono essere sufficienti per riorganizzare l’assetto amministrativo dell’Ente. Beh, non solo questo non è stato fatto, ma addirittura, pensionamenti a parte, è stato in grado di peggiorare quella che era la situazione del personale ereditata dal precedente governo cittadino.

Conveniamo però su un punto. La Politica parte dal lavoro delle commissioni consiliari.

Sa quale commissione ha prodotto più proposte di deliberazione? Proprio quella presieduta da un esponente di FREE VOLLA, a riprova della fedeltà al mandato ricevuto dai propri elettori.

Ma vorremmo porre un’ulteriore domanda: quando lei, sig. sindaco, sempre nei suoi post, parla di agenda politica, a cosa si riferisce?

Strano, ma a 2 anni dal nostro mandato ancora non ci è chiaro questo aspetto programmatico. Purtroppo, come lei ben sa, più volte le abbiamo richiesto una maggiore condivisione delle scelte politiche adottate o da adottare. Condivisione richiesta, anche pubblicamente, da esponenti e vertici dello stesso Partito democratico, gruppo politico dove lei milita. Puntualmente però arrivavano in giunta proposte di deliberazione preconfezionate, il cui contenuto è spesso sconosciuto dalla maggioranza dei consiglieri. Esempio ne è la delibera GESET, da lei pubblicamente sostenuta, in merito alla quale saranno gli enti preposti a fare chiarezza.

Nel nostro programma veniva data priorità alle scuole, argomento da lei tanto sentito e sponsorizzato, al verde pubblico ed alle fasce deboli. Ebbene nulla – o molto poco – è stato fatto in questi ambiti, a riprova del totale immobilismo dell’attuale amministrazione comunale.

Discorso a parte poi meritano le Politiche Sociali e il PUC.

Nel primo ambito è stata avviata addirittura un’attività d’indagine da parte del collegio dei revisori. Atti inoltrati alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti. Anche su questo punto “è meglio tacere”.

Nel secondo caso, invece, la partecipazione a riunioni con il redattore del Piano Urbanistico è stata prerogativa solo dei consiglieri comunali più “affini” al nostro sindaco. Il risultato delle sue scelte qual è stato: PUC BOCCIATO! Quesito: si rende edotta la cittadinanza di tutto ciò?

Infine, sempre in ambito urbanistico, è doveroso menzionare la tanto famigerata problematica delle zone F. Nel mese di agosto 2022, il Presidente Molisso rilasciava un’intervista ad un quotidiano locale, successivamente strumentalizzata, ove sottolineava la necessità di dare risposte, positive o contrarie, a chi ha stipulato un mutuo trentennale ed anche a chi, sul nostro territorio, ha fatto dei cospicui investimenti.

Tale intervista è stata poi oggetto di polemica all’interno dello stesso gruppo di maggioranza. Secondo alcuni Molisso non avrebbe dovuto “toccare” un tema così delicato. Allora ci chiediamo: a cosa serve la Politica se non a dare risposte? A cosa serve la Politica se non è capace di affrontare anche i problemi che vanno oltre l’ordinaria amministrazione?

Infine, siamo stati etichettati come l’amministrazione delle “feste”. E’ vero, di eventi sociali e culturali, in soli pochi mesi, come tutti sanno, ne sono stati organizzati così tanti come nessun’altra amministrazione è mai riuscita prima. E sa chi è stato capace di realizzare tutto ciò? Sempre quel movimento FREEVOLLA tanto contestato ed osteggiato dal nostro sindaco. I nostri assessori di riferimento, intercettando tutti i fondi a disposizione e coinvolgendo le varie realtà territoriali, hanno dato vita ad eventi di straordinaria bellezza, riconosciuti per il loro successo anche dalle forze di opposizione.

Vede sindaco, i suoi comunicati hanno sempre avuto l’unico intento di intaccare la nostra credibilità politica, ma siamo certi che il nostro onore, la nostra integrità morale e la lealtà che i cittadini vollesi ci riconoscono ogni giorno – di cui abbiamo riscontro quotidiano – abbiano restituito al mittente le infamanti accuse.

Exit mobile version