Vendemmia, in Campania calo produttivo nel 2023

Il 2023 è partito da un inverno con temperature miti e minori precipitazioni rispetto alla media stagionale. A marzo e aprile si sono registrati abbassamenti di temperatura che hanno determinato un ritardo nella ripresa vegetativa di 1-2 settimane rispetto agli anni precedenti.

E’ quanto emerge dalle previsioni per la vendemmia 2023 in Campania di Assoenologi – Ismea – Unione Italiani Vini. In generale il primo quadrimestre ha registrato scarse precipitazioni, mentre dagli inizi di maggio fino alla metà di giugno si è avuto un lungo periodo di piogge, 39 giorni piovosi su 45, risultando così i mesi più piovosi del periodo negli ultimi 15 anni.

Il mese di luglio, invece, è trascorso segnato da ondate di calore, con picchi di temperature sempre crescenti, talvolta superiori a 40°C, che hanno superato i record del passato, e tassi di umidità piuttosto elevati. All’inizio di agosto le temperature sono scese leggermente, e grazie a una buona ventilazione ed escursioni termiche giornaliere, il caldo è diventato più tollerabile per avviare le uve all’invaiatura. Le condizioni climatiche estreme, avvenute durante la crescita dei germogli, la fioritura e l’allegagione, hanno creato una forte pressione della Peronospora, facendo registrare attacchi consistenti proprio nelle fasi vegetative di massima suscettibilità della vite a questo fungo.

Inoltre, i prolungati periodi di pioggia, hanno reso impossibile l’accesso a molti vigneti, determinando la prima ondata di danni da Peronospora su foglie e infiorescenze, proseguita con una seconda ondata di attacchi che ha interessato anche i grappoli. Le piogge infettanti dell’ultima settimana di giugno hanno ulteriormente contribuito allo sviluppo della fitopatia.

L’entità di questa situazione si esprime a macchia di leopardo, in funzione della suscettibilità varietale e della posizione dei siti. Ogni area ha situazioni diverse, con differenze significative anche nello stesso vigneto. Al momento, in termini generali, si prospetta un calo produttivo a livello regionale.

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