Altro stop per il Napoli: il Bologna frena gli azzurri sullo 0-0, un risultato da una parte bugiardo, per il dominio seppur sterile dei partenopei, ma dall’altra parte veritiero, perchè questo Napoli ha ancora tantissime lacune da colmare.
Continuano ad infuriare i malumori verso Rudi Garcia, colpevole di cambi sbagliati, di una qualità di gioco che non si avvicina minimamente a quella di Spalletti e di aver totalmente demoralizzato una squadra che stava viaggiando sulle ali dell’entusiasmo.
È un Napoli che non convince per niente, il risultato parla chiaro: per il momento, fa male dirlo, ma la difesa dello Scudetto che gli azzurri hanno sul petto è stata a dir poco deludente. Una squadra con tanta disorganizzazione, senza quella cattiveria che c’era ai tempi di Spalletti: forse è un po’ esagerato dirlo, ma in tre mesi il Napoli è passato da campione d’Italia a zimbello d’Italia.
La partenza non è comunque da cestinare, con un Napoli che prova a trovare subito il gol del vantaggio, colpendo un palo con Osimhen dopo soli 5 minuti. L’intero Bologna si barrica dietro la linea del pallone, chiudendo gli spazi a disposizione.
La verve difensiva dei rossoblù comunque non regge di fronte agli assalti degli scudettati, che in un modo o nell’altro riescono a trovare qualche varco interessante sulle fasce, specialmente quella di un Kvaratskhelia molto attivo. Il georgiano va disperatamente a caccia di un gol che manca dallo scorso 19 marzo.
Skorupski viene impegnato diverse volte, spesso a metterci lo zampino è anche Osimhen: il nigeriano, dopo Frosinone, ha sempre fallito l’appuntamento con il gol che un bomber come lui è abituato ad avere spesso. Ma è un Napoli che non basta: gioca, effettua ottimi inserimenti, c’è una buona prova di Natan, al debutto in Serie A, ma è ancora troppo poco per portarsi in vantaggio: certo, anche un po’ di sfortuna e chance sprecate, fatto sta che gli azzurri vanno a prendere un tè caldo sullo 0-0.
Nella ripresa è un Napoli in calo, che crea di meno rispetto al primo tempo, ma cerca una reazione di orgoglio, come quella di Genova. Gli azzurri cercano di impegnare i felsinei, che però continuano a tenere il tabellino inchiodato sullo 0-0.
Bologna praticamente assente in attacco, ma tosto in difesa: a tenere botta sono Kvaratskhelia, Zielinski e Anguissa, i tre metronomi che hanno cercato di mettere sempre la palla giusta sui piedi di Osimhen.
Una missione difficile, vista la solita gabbia creata attorno al numero 9. Al 67’, però, arriva l’occasione giusta per sbloccare la partita: Zielinski e Kvara escono alla grande da un fazzoletto e servono Osimhen, anticipato con la mano da Calafiori. Calcio di rigore.
Dal dischetto si prende la responsabilità proprio Osi, che però sbaglia miseramente, tirando di molto a lato. Un errore dettato forse dal nervosismo, forse dai presunti malumori in spogliatoio.
Intanto, con il risultato ancora fermo sul pareggio, Garcia decide di sostituire Kvaratskhelia e poco dopo Osimhen: il nigeriano anima una discussione che è un po’ il ritratto dei problemi del Napoli.
Finisce quindi 0-0, fra le polemiche incessanti che ADL prova a zittire con un tweet: “Il Napoli riparte da Bologna. Bravi tutti!”. Un tweet che comunque non mette a tacere le incessanti critiche all’operato di presidente e allenatore. Ora però si può dire davvero: il Napoli è in seria difficoltà. E nessuno se lo sarebbe aspettato.
Giuseppe Garofalo