Napoli, l’I. C. San Giovanni Bosco di Ponticelli mette in campo il progetto didattico “Senza zaino”

Il metodo didattico sta diventando una rete nazionale applicata a tutte le scuole dell’obbligo, strutturato per educare gli alunni ad un modo di vivere comune nel rispetto della condivisione e della comunità

La maestra Fortuna Testa, da oltre vent’anni, è la figura di spicco nella scuola del quartiere di “Ponticelli” di Napoli ed è stata anche l’animatrice digitale dell’istituto. Quest’anno, ha presentato alla dirigente scolastica, Maria Giuseppa Dolce, l’opportunità di aderire e sperimentare il modello “Senza Zaino”. Questo innovativo metodo didattico, che sta guadagnando popolarità in tutta Italia, è stato accolto con grande entusiasmo grazie alla sua approccio globale al curriculum, basato su tre valori fondamentali: ospitalità, responsabilità e comunità.

Napoli, l’I. C. San Giovanni Bosco di Ponticelli mette in campo il progetto didattico “Senza zaino”

Questa iniziativa meritevole si inserisce in una provincia caratterizzata da quartieri difficili e dalla diffusa dispersione scolastica, rappresentando una risposta concreta a questa sfida sociale. Dopo aver ottenuto il via libera della dirigente per l’applicazione del metodo in due delle prime elementari del complesso scolastico, la Maestra Testa, insieme alle sue colleghe Capozzi Gabriella, Cennammo Giovanna, Marotta Fabiana e Torino Maria, insieme alle famiglie coinvolte nel progetto, ha avviato il laboratorio sperimentale per l’anno scolastico in corso, suscitando grande entusiasmo tra i giovani alunni.

Il metodo didattico proposto dal progetto “Senza Zaino” sta diventando una rete nazionale applicata a tutte le scuole dell’obbligo, mirando a educare i bambini a vivere in modo condiviso e rispettoso della comunità, partendo proprio dalla scuola stessa. Come suggerisce il nome, i bambini vanno a scuola senza zaino in senso simbolico, poiché tutto il materiale didattico è conservato in loco e condiviso durante la giornata. Le aule sono organizzate in aree dedicate alle diverse attività, e il materiale viene condiviso e riposto alla fine della giornata. I cartelloni didattici forniscono istruzioni e regole su come gestire le attività in modo condiviso, insegnando il senso delle regole e del rispetto.

“Ho sentito la necessità di proporre un approccio didattico diverso”

La maestra Fortuna Testa, promotrice di questo progetto, afferma: “Dato che viviamo in un quartiere periferico con molte sfide, e i bambini non sono più gli stessi di quando ho iniziato ad insegnare circa trent’anni fa, ho sentito la necessità di proporre un approccio didattico diverso che partisse dalla gestione dell’ambiente e indirizzasse i bambini a vivere in modo condiviso, rispettando le regole e condividendo. I principi fondamentali che trasmettiamo sono quelli dell’ospitalità, della responsabilità e della comunità. Abbiamo cambiato la disposizione delle aule per favorire l’ospitalità, con classi orizzontali suddivise in aree per svolgere le diverse attività didattiche.

Abbiamo istituito un’agorà, un piccolo salotto dove inizia la giornata con il riepilogo delle attività e si avviano le conversazioni e gli approcci emotivi. Inoltre, abbiamo un angolo dedicato alla matematica e all’informatica, dove sono disponibili strumenti didattici che i bambini consultano autonomamente, insegnando loro a condividere il materiale e a prendersene cura. Un altro pilastro fondamentale è la comunità, con il coinvolgimento attivo dei genitori, che hanno contribuito simbolicamente all’acquisto dei materiali utilizzati quotidianamente. Da quando è iniziato l’anno, la scelta del metodo si è rivelata vincente”.

Cinzia Porcaro

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