Pari casalingo per il Savoia, agguantato in zona Cesarini dal Quarto Afrograd

Terza giornata di campionato di Eccellenza Campania Girone A al V. Papa di Cardito dove si affrontano il Savoia e il Quarto Afrograd di Vincenzo Platone. La squadra di Torre Annunziata viene agguantata in zona Cesarini dal Quarto Afrograd, il match termina quindi con un pari 1-1.

Il Savoia è reduce dalla secca sconfitta patita per 2-0 in quel di Acerra, mentre il Quarto Afrograd dal pirotecnico 2-2 casalingo contro l’Ercolanese dove ha acciuffato il pari con un guizzo di Palumbo dopo essere stato due volte in svantaggio.

Il Savoia parte con il consueto 3-5-2 che si rivelerà ben presto essere un 5-3-2 data la posizione bassissima assunta dagli esterni, sempre in linea con i tre centrali a presidio della lunetta dell’area di rigore. 3-4-3 per i quartesi che sono alla ricerca di un risultato positivo, avendo raggranellato un solo punto sui sei disponibili sino ad oggi.

La partita

Parte subito forte il Savoia che si rende pericoloso con un tiro dai 20 metri di Wissam Ghomari che viene giustamente battezzato fuori dallo specchio da Marco Mola. E’ il preludio al vantaggio che si concretizza al 7’ quando Iadelisi sprinta irresistibile sulla corsia di destra e mette un invitante cross raso terra sul primo palo al quale Reda oppone il piattone sinistro. Palla sotto la traversa e vantaggio casalingo in ghiaccio.

La rete del vantaggio fa male alla squadra oplontina che, invece di tenere altro il ritmo e la pressione sui portatori avversari sino a quel momento in ambasce, arretra incomprensibilmente il baricentro della propria azione, arroccandosi a presidio della propria area di rigore.

I quartesi, come un pugile all’angolo sorpreso di non avere ricevuto il colpo del knock out, mettono fuori il capino dalla propria metà campo ed iniziano a tessere trame, né troppo belle né tantomeno particolarmente pericolose, ma intanto prendono in mano il boccino del gioco e lo terranno ben stretto per tutto il match.

Pochissime le note di cronaca ad eccezione di una bella volée dal limite di Davide Romano terminata di poco a lato alla destra di Bellarosa e di una veloce ripartenza condotta dal solito Iadelisi che impegna severamente Mola il quale di piede salva su rasoterra della mezzala torrese che, nella occasione, pecca di egoismo non servendo il solitario accorrente Reda.

Secondo tempo

Il secondo tempo si apre con gli stessi 22 della prima frazione, ma con un Quarto Afrograd più determinato alla ricerca del pari. Già al terzo minuto Bellarosa è costretto ad un intervento kamikaze di testa fuori area per bloccare la fuga di La Pietra. I bianchi, con il passare dei minuti, non riescono a fare salire la squadra come accadeva nella prima frazione, complice la stretta marcatura alla quale era sottoposto Reda, unico puntero nella morsa dei tre centrali quartesi. Così accade che il rinfrancato team ospite ha preso domicilio e residenza nella trequarti, se non addirittura nell’area, dei banchi ora in palese black out ed a corto di idee di gioco che non fossero quella di sparacchiare la palla avanti alla spera in dio.

Al 24’ doppia chances per gli ospiti con un bel tiro dalla distanza di Gioielli sul quale Bellarosa risponde presente e con un colpo di testa di Palumbo che, pochi secondi dopo, spedisce alto sulla traversa un invitante traversone giunto dalla destra che lo aveva pescato solo soletto al limite dell’area piccola. Mister Pepe comprende che la situazione si è ingarbugliata ulteriormente e provvede al cambio di Iadelisi con Califano e di Wissam con Maiorano posizionandosi con il 4-2-3-1. La mossa sembra dare frutto perchè i padroni di casa allentano l’assedio ospite con qualche efficace ripartenza, fermata con le brutte dalla difesa avversaria.

Il Quarto però è tutt’altro che domo e Gioielli, il migliore dei suoi, fa correre un brivido sulla schiena dei numerosi ed appassionati supporters biancoscudati, scagliando un tiro-cross a giro dalla sinistra che bacia il palo alla sinistra del pipelet torrese. Corre il minuto 41.

Gol sbagliato gol subito

Sembra fatta per i padroni di casa al minuto 44 quando su una palla recuperata da Mielle si involano quattro maglie bianche contro un solo difensore. Maiorano scatta sulla destra, attira su di sé l’unico difensore presente, e serve al centro una intelligente palla con su scritto basta spingere. Purtroppo per i bianchi, Petricciuolo, in un impeto di censurabile egoismo, allunga il passo pur di concludere personalmente l’azione ma ne esce fuori un esterno destro fuori bersaglio, rubando la ghiottissima sfera a due compagni in posizione più consona per la letale battuta a rete di interno piede.

Come nella migliore tradizione, gol sbagliato gol subito. Sul capovolgimento di fronte Aldair Delgado, difensore centrale dal piedone ruvido, si appropria di un pallone malamente scagliato da Milelle verso il centro del campo e parte deciso e disperato per conclusione dai 25 metri indovinando un terrificante missile terra aria di rara precisione e potenza che gonfia il sacco alle spalle dell’incolpevole Ciro Bellarosa. Dopo sei minuti concessi dall’ottimo signor Corrado della sezione di Napoli si conclude l’incontro con il risultato di 1-1.

Il Savoia ha giocato con grande determinazione ed impegno

Come sempre bisogna analizzare la prestazione e non il risultato e possiamo dire che la gara di oggi ha visto senza dubbio il Savoia giocare con grande determinazione ed impegno, al netto della cifra dei peccati mortali di egoismo. Purtroppo ciò che lascia parecchie perplessità è l’atteggiamento tattico che evidenzia, per l’ennesima volta, il nodo del baricentro basso che consente alle squadra avversarie di sfruttare due terzi del campo per proporre le manovre offensive e mette i bianchi in condizione di recuperare palla troppo lontano dalla porta avversaria per fare male.

Gli esterni stazionano sempre sulla linea difensiva (che a sua volta resta 15-20 metri al di sotto dell’auspicabile), e non propongono alternative di gioco. Peccato perché la squadra ha buone potenzialità tecniche che forse potrebbero essere valorizzate più adeguatamente accantonando il 5-3-2 eccessivamente difensivo in favore di una difesa a quattro ed un centrocampo più folto che dia maggior sostegno alle punte e soprattutto consenta di alzare la posizione in campo, perlomeno contro avversari più che alla portata come quelli di oggi che, ricordiamolo, oltre a non avere mai vinto sono ancora alla ricerca della prima segnatura da parte di un attaccante.

Salvatore Curcio

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