Con l’apertura della stagione venatoria, i reati a danno della fauna selvatica continuano ad essere sempre più frequenti, e con essi aumenta l’attività di monitoraggio dei Carabinieri forestali.
È andata male a due uomini, un 62emme di Cicciano e un 32enne di Napoli, denunciati entrambi all’autorità giudiziaria per i reati di ricettazione e furto venatorio per la detenzione illecita di fauna particolarmente protetta.
I militari del Nucleo Carabinieri forestali di Roccarainola e Pozzuoli hanno rinvenuto e sequestrato nel corso di un servizio antibracconaggio e controllo venatorio n. 25 cardellini.
Cardellini destinati a fare da richiami vivi per nuovi esemplari, ospitati in condizioni precarie, in gabbie inadeguate da rendere incompatibili con la loro natura e produttivi di gravi sofferenze.
I cardellini, con ogni probabilità catturati nei giorni precedenti e destinati al mercato nero sono stati liberati in una località del napoletano perché ritenuti in buone condizioni ed idonei a ritornare in natura.
Questi uccellini molto verosimilmente vengono catturati mediante impianti sofisticati allestiti durante i periodi migratori (primavera e autunno), rispetto ai congegni di alcuni anni fa, oggi questi mezzi di cattura stanno diventando sempre più sofisticati e di facile occultamento.
I richiami elettroacustici, utilizzati prevalentemente sia per la caccia a migratori come turdidi e fringillidi sono spesso realizzati con colori mimetici, muniti di telecomando a distanza e dotati di eventuali trombe di amplificazione del suono. Ultimamente questi micidiali aggeggi agevolano anche il lavoro illecito degli uccellatori con le reti, proprio per la cattura dei cardellini.
Il Gruppo Carabinieri forestale di Napoli è da sempre in prima linea nella lotta al bracconaggio sempre e dovunque.
Nella provincia di Napoli, purtroppo esistono ancora zone dove la cattura illegale è ancora fiorente, ai danni di centinaia di piccoli uccellini di specie anche rarissime ed in via d’estinzione che in questo periodo arrivano dal nord Europa per svernare in Africa.