Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti è intervenuto sulla discussa norma che porta all’istituzione del garante contro le fake news nelle agenzie di stampa. Il CNOG vuole quindi che il Governo Italiano faccia un passo indietro al riguardo. Il Consiglio ha approvato all’unanimità infatti, nella seduta di mercoledì 20 settembre 2023, un ordine del giorno in cui rinnova la richiesta, fatta al Governo Meloni, di eliminare la norma, contenuta nel DPCM dell’11 luglio 2023 “Requisiti e parametri per l’iscrizione nell’elenco delle Agenzie di rilevanza nazionale”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 luglio 2023.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti scrive che si tratta di una disposizione ritenuta “fortemente lesiva della libertà di informazione e delle prerogative deontologiche del giornalista a cui spetta, come prescrive la legge, la verifica delle notizie e la garanzia della loro autenticità, in piena autonomia”. Nel frattempo il Consiglio ha chiesto un incontro urgente con il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini.
Il CNOG ha messo in risalto poi alcune parole espresse dal Presidente della Repubblica, diffuse proprio questo 27 luglio durante un evento che descriveremo di seguito. Abbiamo provveduto però ad aggiungere e a rendere noti anche alcuni punti cardine che lo stesso Mattarella ha pronunciato in occasione di un’altra manifestazione, tenutasi pochi mesi fa.
Il Capo dello Stato: L’autenticità dell’informazione è affidata, dalle leggi, alla professionalità e deontologia di ciascun giornalista
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva inviato un messaggio (19 giungo 2023) in occasione dei 70 anni dell’USPI – Unione Stampa Periodica Italiana, dove si chiarivano a chiare lettere temi delicati che riguardano il giornalismo ed i giornalisti, le notizie, l’editoria e l’informazione in generale. Il Presidente Mattarella affermava eloquentemente il suo NO agli organismi terzi certificatori dei flussi informativi, infatti nella missiva parlava di “pluralismo”, necessario per alimentare “la vita democratica e le libertà degli italiani”. Chiariva inoltre come il pluralismo fosse garantito dalla nostra Carta Costituzionale, inoltre di come fosse “arricchito dalla presenza di un numero significativo di voci indipendenti che offrono ai cittadini la possibilità di soddisfare il diritto fondamentale di essere informati“. Ma Mattarella aveva anche parlato dell’esercizio della democrazia e della responsabilità che ha ogni protagonista dell’informazione nel “saper distinguere i fatti dalle opinioni“. Aveva specificato inoltre che “l’autenticità dell’informazione è affidata, dalle leggi, alla professionalità e deontologia di ciascun giornalista”. Il Capo dello Stato aveva aggiunto ancora su eventuali enti certificatori delle informazioni: “Sarebbe fuorviante e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi”.
Mattarella alla cerimonia del “Ventaglio”: Riconoscimento e tutela massima all’informazione libera e indipendente
Il Capo dello Stato si era espresso anche durante la tradizionale cerimonia di consegna del “Ventaglio” da parte del Presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, evento tenutosi il 27 luglio 2023 al Palazzo del Quirinale, alla presenza, tra gli altri, dei responsabili della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Ordine dei Giornalisti.
In quella sede Mattarella aveva, ancora una volta, specificato alcuni punti fondamentali sui temi riguardanti la certificazione dell’informazione, delle notizie e delle fake news (notizie false). Diceva appunto: “All’informazione libera e indipendente, che ogni giorno, in ogni luogo e in ogni ambito, illumina le zone d’ombra per consentirci la formazione di un’opinione consapevole, le istituzioni devono riconoscimento e tutela massima“.
Il Presidente della Repubblica aveva parlato anche dell’autonomia dei giornalisti, ricordandone il rinnovo del contratto di lavoro: “L’effettiva libertà di stampa ha valore universale e, in questo ultimo anno, le istituzioni dell’Unione Europea hanno riservato diverse azioni a sostegno dell’indipendenza e della libertà dei media e per la tutela dei giornalisti, insieme alla nuova regolamentazione dello spazio digitale europeo… Il contratto di lavoro dei giornalisti – scaduto ormai da anni – costituisce il primo elemento dell’autonomia della categoria”.
Giornalisti certificatori
“Vorrei ribadire – sempre Mattarella durante la cerimonia di consegna del “Ventaglio” – che è compito dei giornalisti essere certificatori di fronte alla pubblica opinione della corrispondenza tra i fatti e la loro rappresentazione, concorrendo così all’esercizio di democrazia costituito dall’informazione. L’autenticità dell’informazione è affidata, dalle leggi, alla professionalità e alla deontologia di ciascun giornalista. Sarebbe fuorviante – e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali – immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi. Vorrei sottolineare anche il valore del pluralismo delle opinioni, delle differenti sensibilità interpretative. Per fortuna quando si cerca di eliminarle non vengono escluse ma alimentate”.
La norma che il CNOG chiede di eliminare
La norma, che il CNOG chiede di eliminare dal testo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, all’art. 2 Iscrizione nell’elenco delle Agenzie di stampa di rilevanza nazionale, detta i requisiti dimensionali, organizzativi e di capacità operativa che consentono l’iscrizione delle Agenzie di stampa nell’elenco. Quindi alla lettera f) dell’art. 2 comma 1 leggiamo che è necessaria “l’istituzione, almeno al momento della presentazione della istanza di iscrizione all’elenco di cui all’art. 1, della figura del Garante della informazione avente la funzione di assicurare la qualità delle informazioni ed impedire la diffusione di fake news, avente provata professionalità, esperienza, imparzialità e senza una pregressa appartenenza all’Agenzia presso cui opera”.
Andrea Ippolito