Altro poker, altri tre punti importantissimi per un Napoli che sta risorgendo dopo un inizio quasi catastrofico. Gli azzurri passano anche a Lecce, si impongono con un 4-0 in scioltezza contro una squadra che ha già causato problemi a Lazio e Juve, una squadra reduce dalla sua miglior partenza di sempre in Serie A.

A raffreddare gli entusiasmi ci hanno pensato i bianconeri martedì scorso, ma oggi gli azzurri hanno completamente demolito i salentini con una prova di forza superata a pieni voti e che sancisce che il Napoli ora è pronto ad affrontare il Real Madrid. Sarà una partita difficilissima, è scontato dirlo, ma per quanto si è visto nelle ultime partite è cosa sbagliatissima dare Ancelotti per vincitore già da ora.

Quella di oggi si prospettava una partita non semplice per il Napoli, che invece è andato ben al di sopra delle aspettative e ha dato una seconda prova che sta tornando quella squadra, quella che ha fatto gioire un popolo per un anno intero.

Si rivede il vero Napoli: 4-0 al Lecce

Il Lecce parte forte e aggressivo, ma dura pochi minuti, prima che i partenopei possano prendere il sopravvento e iniziare una partita a senso unico. La manovra c’è ed è fluida, la difesa sembra rafforzata, con la coppia Ostigard-Natan apparsa molto massiccia, l’attacco risponde presente anche con Osimhen in panchina (per turnover, inutile sollevare altri polveroni).

E il gol infatti ci mette poco ad arrivare: un quarto d’ora e Pongracic ferma con la mano una giocata di Kvaratskhelia da cui poteva nascere qualcosa di molto pericoloso. Calcio di punizione ai piedi di Zielinski, che pennella sul secondo palo, dove Ostigard svetta più in alto di tutti e infila la palla alle spalle di Falcone.

Il Napoli padrone del centrocampo, il trio Lobotka-Anguissa-Zielinski on fire

Il Napoli va in vantaggio e dà l’impressione di saper tenerselo stretto: gli azzurri dialogano bene, creano tante occasioni pericolose, dominano a centrocampo con il trio Lobotka-Anguissa-Zielinski on fire.

Sono solo due gli squilli dei salentini: Krstovic e Pongracic impensieriscono Meret, ma solo due piccoli brividi. Verso il duplice fischio, gli azzurri vanno ad un passo dal raddoppio con Simeone, che al termine di un’azione corale fatta di triangolazioni scaglia un gran destro dalla distanza che si esaurisce di poco a lato.

Un tempo in panchina e poi Victor subito in gol

La ripresa inizia subito con un cambio: spazio ad Osimhen, dopo aver recuperato minuti importanti per martedì. Solo 6 minuti e il nigeriano trova subito il gol: Kvaratskhelia danza sulla fascia e serve sul secondo palo Victor, che salta, saluta Baschirotto e accomoda la palla in rete.

Da lì in poi la partita si fa completamente in discesa per gli azzurri, che hanno anche modo di rilassarsi e concedersi interessanti strappi in ripartenza. Ma forse si rilassano un po’ troppo, tant’è che il Lecce accorcia le distanze con Strefezza. Krstovic combatte in area di rigore e trova un rimpallo fortunoso: la palla schizza dalle parti di Strefezza, che si tuffa e punge Meret, colpevole di una mezza papera. Ci pensa il VAR a ristabilire la tranquillità: Krstovic si aiuta con la mano, gol annullato e si resta sullo 0-2.

Il canterano Geatano ritorna e fa subito centro, poi il poker di Politano dagli 11 metri

Gli azzurri poi nel finale dilagano e lo fanno con due subentrati. Prima Gaetano, con un’azione rapida sviluppata da un recupero di palla in una zona molto golosa. Il numero 70 trova la gioia con un bel destro angolato dalla lunetta su cui Falcone nulla può fare.

E poi il canterano guadagna anche un calcio di rigore. Non va lui dagli 11 metri, ma Politano, che spiazza Falcone e cala il poker. Finisce quindi benissimo la trasferta di Lecce per gli azzurri, ma il bello viene ora.

Martedì con il Real Madrid lo Stadio Diego Armando Maradona sarà sinonimo di bolgia: la partita è difficile, ma l’entusiasmo è alle stelle. E siamo sicuri che lo sarebbe stato anche in caso di sconfitta.

Giuseppe Garofalo

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