“Il problema non è il terzo, quarto o quinto mandato. Il problema è Vincenzo De Luca, cioè un uomo libero, che non ha padroni e correnti. De Luca fa quello che vuole, punto e basta”. Così sulla questione ricandidatura il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando alla Festa dell’Unità del Pd di Napoli.
“Penso possa essere eccessivo anche un mandato se uno è imbecille – sottolinea – e incapace di governare, così come penso sia un dovere democratico dare la parola ai cittadini, perchè possano decidere da chi, come e quando essere governati. Chi deve decidere? Chi sta a Roma e non ha il voto neanche della madre?“. A Roma “c’è gente – incalza – che non rappresenta niente e parla.
Si parte dai problemi, dalle cose da fare e dal rispetto per gli elettori. Ci sono esponenti del Pd che hanno sette legislature, che sono stati al governo per dieci anni senza fare niente. Io ho preso il triplo dei voti di Elly Schlein“.
“Questo non è un partito, è un pollaio“, dice ancora il presidente della Regione Campania intervistato sul palco della Festa dell’Unità. “Il nostro problema non sono le beghe interne – aggiunge – ma creare un’alternativa al governo dell’Italia. Come siamo combinati oggi, come chiarezza programmatica e alleanze politiche, siamo in grado di farlo? Qual è l’alternativa che offriamo?“.
Per De Luca il Pd deve lavorare per “costruire le condizioni per essere l’alternativa credibile e per essere il Pd, non Lotta continua, che è un’altra cosa”.
De Luca rimarca che i Dem hanno “perso per strada il senso del Pd. Se dovevamo costruire una forza politica radicale di sinistra che ci riscalda il cuore e ci lascia nella totale impotenza – argomenta – non c’era bisogno di costruire il Pd, avevamo un partito che si chiamava Democratici di sinistra”.
Alla fine il presidentissimo campano annuncia che entro ottobre lancerà “una bella iniziativa politica. Ho fatto 5-6 mesi di training autogeno e meditazione buddista – sottolinea – ora devo parlare. Abbiamo problemi seri davanti a noi, che sono le cose che dovrebbero interessarci, non le idiozie a cui si appassiona qualche imbecille“.