La sconfitta nell’ultima gara contro la Fiorentina ha segnato molto negativamente l’ambiente in casa Napoli, De Laurentiis deve capire che fare un passo indietro sulle sue scelte è necessario non solo per salvare i risultati, ma anche le finanze: ci sono quindi tre motivi e più per cui deve esonerare Rudi Garcia.
Il Napoli sembra irriconoscibile, della squadra che l’anno scorso ha dominato il campionato e stupito ed incantato in Europa non c’è al momento nemmeno l’ombra. Le due roboanti vittorie contro Udinese e Lecce appaiono in questo momento un’eccezione all’andamento negativo della squadra. Inoltre l’ambiente è stato scalfito da questioni extracalcistiche e adesso anche i tifosi sembrano aver perso quella fiducia incondizionata verso la società.
Il primo motivo per cui De Laurentiis debba esonerare Garcia è quello più evidente: i risultati
È vero che siamo solo ad ottobre, ma la vetta dista già 7 punti. Il Napoli ha perso tutte le partite in cui ha affrontato un avversario di medio-alto livello (Lazio, Real Madrid e Fiorentina). Le tre sconfitte sono poi arrivate in casa e, se perdere con il Real Madrid è lecito, dove comunque il Napoli non ha sfigurato, le sconfitte contro Lazio e Fiorentina sono arrivate non solo nel risultato, ma soprattutto nel gioco. Ieri la squadra di Italiano ha letteralmente umiliato sul piano del gioco il Napoli, il cambio di Raspadori al posto di Anguissa è il trailer di un film horror. I risultati mancano, ma a mancare ancora di più è l’idea.
Il secondo motivo riguarda prettamente Rudi Garcia
Nulla di personale contro di lui, ma di certo ha sta dimostrando di non essere adatto per ricoprire il ruolo di allenatore del Napoli. Deludono oltre l’atteggiamento della squadra in campo anche i suoi atteggiamenti soprattutto nelle conferenze stampa. Chi dice che bisognerebbe aspettarlo e dargli tempo si dimentica che non ci troviamo di fronte ad un allenatore emergente come era Sarri al tempo. Garcia sta peccando su tutti i lati: gestione della partita, gestione dello spogliatoio e gestione della comunicazione.
Il terzo motivo è strettamente economico
Michele Mercurio