Home In Evidenza Napoli, omicidio del 19enne in via Caracciolo: cinque arresti dell’Antimafia. Il giovane innocente ucciso da un proiettile

Napoli, omicidio del 19enne in via Caracciolo: cinque arresti dell’Antimafia. Il giovane innocente ucciso da un proiettile

Napoli, omicidio del 19enne in via Caracciolo: cinque arresti dell’Antimafia. Il giovane innocente ucciso da un proiettile

La polizia di stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), coinvolgendo cinque individui in custodia cautelare e altri tre agli arresti domiciliari. Queste misure giudiziarie sono state adottate in relazione all’omicidio di un giovane di 19 anni, avvenuto durante la notte del 20 marzo 2023 in via Caracciolo.

Napoli, omicidio del 19enne in via Caracciolo: cinque arresti dell’Antimafia

Gli accertamenti investigativi condotti dalla squadra mobile hanno rivelato che nei pressi di uno chalet sito in via Caracciolo si era verificata una violenta lite tra due gruppi di giovani, scaturita da motivi apparentemente futili. Durante la rissa, uno dei partecipanti, identificato come Francesco Pio Valda, ha estratto una pistola e aperto il fuoco, sparando diversi colpi d’arma da fuoco. Purtroppo, uno di questi proiettili ha colpito e ucciso un giovane diciannovenne che non aveva alcun coinvolgimento nella disputa.

Subito dopo l’omicidio, Valda è stato arrestato il 21 marzo, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Vale la pena notare che Valda era il figlio di Ciro, affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013.

Il giovane innocente ucciso da un proiettile

Ulteriori attività investigative hanno permesso di raccogliere prove contro altri soggetti coinvolti, che, a vario titolo, avrebbero contribuito a ostacolare le indagini e a nascondere l’arma del delitto dopo l’omicidio.

L’operazione di oggi ha portato all’arresto di Salvatore Mancini, Giuseppe Perna, Pasquale Saiz, Rocco Sorrentino, mentre Giuseppina Valda, Giuseppina Niglio e Alessandra Clemente sono state poste agli arresti domiciliari. Tutti gli indagati sono gravemente indiziati di detenzione di armi comuni da sparo e favoreggiamento, reati aggravati dalle modalità mafiose previste dall’articolo 416 bis 1 del codice penale.

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