Turris sconfitta nel derby: fase difensiva claudicante, troppi gol subiti, colpa non è solo del reparto

Altri due gol al passivo hanno incrementato il bottino negativo delle passività. E' evidente che la teoria di fare un gol in più dell’avversario, non sta funzionando

Archiviato l’ultimo week end di palpitazioni, si avvicina l’infrasettimanale in quel di Taranto dove i corallini sono chiamati per l’ennesima volta quest’anno a riscattare una sconfitta.

Il derby con la capolista è stato affrontato a viso aperto e con sprazzi di bel gioco, eppure altri due gol al passivo hanno incrementato il bottino negativo delle passività, confermando quanto si dice da ormai diverse settimane, che la fase difensiva è sicuramente da rivedere.

Confrontando i dati con la capolista Juve Stabia, salta all’occhio non tanto i gol fatti (12, cioè quasi uno in meno a partita rispetto alla Turris), ma i gol subiti (soltanto 3 contro i 20 subiti dai corallini, cioè 2 in meno a partita); è evidente che la teoria di fare un gol in più dell’avversario, non sta funzionando, anzi a lungo andare si rischia che la discesa in classifica, possa riportare i dati storici che si leggono sugli annali, ossia, di solito è l’ultima in classifica che ha più gol subiti, a prescindere da quelli che fa, almeno fino ad ora è stato così.

Lo scorso anno lo score dei Corallini non era dei migliori, fino ad un certo punto del campionato i gol subiti erano tanti, seppure meno di quest’anno e la posizione consolidata dei corallini ad una decina di partite dalla fine era penultimo posto; ad un certo punto si è registrato il dato inverso, 50% di partite senza subire gol, la Turris ha invertito la tendenza salvandosi con una giornata di anticipo.

Tre dei protagonisti dello scorso finale di stagione che ancora oggi sono nella rosa: Fasolino, Miceli e Frascatore, tutti e tre sono stati messi sotto la lente di ingrandimento per il dato negativo del reparto, per quanto riguarda l’estremo difensore, anche nell’ultima gara è risultato tra i migliori in campo confermando il trend positivo delle sue prestazioni. Fasolino è passato da uomo mercato richiesto da squadre di serie B solo 2 mesi fa, a concorrere per un posto con Pagno, un under alla prima esperienza nella terza serie meridionale, che ha tutt’altra pressione rispetto al girone A, i risultati della competizione, sono stati molto negativi, lasciando sul campo punti preziosi che oggi farebbero vedere il bicchiere mezzo pieno, oltre all’incertezza del ruolo che si è registrata. Pare ora comunque consolidata la posizione da titolare di Fasolino, che a suon di prestazioni, parate o miracoli come dicono i telecronisti ad ogni gara sta limitando i danni, almeno la porta pare essere al sicuro.

Miceli ha fatto un avvio positivo, coordinando e dando esperienza alla retroguardia con Cocetta o Maestrelli e Burgio under sicuramente forti e dal futuro roseo, ma passare dalla Primavera alla Terza serie è uno scalone, non basta essere dotati tecnicamente, sono necessarie doti supplementari per murare un reparto che è sotto bombardamenti ad ogni gara, doti che serviranno anche in futuro se si vuole ambire ad una stabile carriera professionistica e, visto la giovane età, le condizioni ci sono, bisogna saperli gestire. Miceli al primo errore che tutti ricordano, con la Virtus Francavilla, è stato demolito, messo in discussione e finito in panchina, contro la Juve Stabia si è avuto il risultato della gestione del difensore, disastrosa al punto di pensare che per fortuna ora sarà squalificato e ci sarà tempo per tutti per analizzare quello che è avvenuto.

Frascatore, altro uomo mercato, prima venduto, poi tenuto, poi fuori squadra, reintegrato, rinnovato ma sempre senza chiarezza (resta inteso che parliamo da esterni e non sappiamo poi le dinamiche interne dello spogliatoio), schierato e al primo errore messo in discussione, anche lui finito in panchina e utilizzato nei finali di partita dove ha dato poco, anzi niente rispetto a quello che ha fatto lo scorso anno, la sua posizione rischia di diventare come quella di Miceli.

In teoria questa difesa dove Esempio ha dato prova di essere affidabile ma, anche lui a tratti sembra frettoloso e poco tranquillo, potrebbe essere migliore di quella dello scorso anno, la fase difensiva è qualcosa di più di un’analisi del reparto occupato dai difensori. Seppur si vuole tenere gli avversari sotto pressione non facendo rientrare i tre attaccanti, visti i risultati forse lasciare lassù tutti e tre nella fase difensiva è un po’ troppo, ma dai movimenti che si vedono in campo pare sia il credo del mister.

E’ evidente che gli straordinari vanno richiesti al centrocampo che tolto Scaccabarozzi che è quello che più è votato a recuperar palloni, a Contessa si chiede di rifornire gli attaccanti prima di difendere e a Franco di inventare, la fase difensiva è claudicante, 20 gol al passivo vanno visti anche al di là del portiere e dei difensori; mandare a turno qualcuno in panchina non basta, ci vuole qualcosa in più.

Luca Artipoli

Vittoria storica della Juve Stabia contro la Turris

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