“La stranezza”… Torre Annunziata e la sua fede: casualità o miracoli?

Nel frattempo il commissariato comune non ha potuto disporre le luminarie né fare feste particolari per assoluta mancanza dei fondi, ma non per questo è stata una festa monca

C’è chi vuole dare una spiegazione scientifica a tutto, ma spesso poi si ritorna a parlare di casualità. Solito giorno meraviglioso di Torre Annunziata, dopo 201 anni dal 1822 allorchè la Madonna della neve, portata in processione davanti al cimitero per la lava che scivolava verso la sua, la nostra città.

Invocata da un uomo in divisa il quale sguainò la sciabola e sfidando la Madonna, la invitò a fermare la lava se davvero fosse la Madre di Gesù. Immediatamente la lava si fermò, tra le lacrime di gioia di migliaia di fedeli accorsi

Proprio come nel 1944, ultima eruzione del Vesuvio quando una cappa di cenere avvolse questa terra. Un gruppo di pescatori convinse il parroco a portare in processione la sacra icona in Piazza Ernesto Cesaro (allora piazza dei comizi) e la gente pregò, mentre la cenere oscurava ogni cosa e cosa successe all’improvviso? Si aprì un varco in cielo ed un raggio di luce si posò sulla nostra protettrice.

Ecco, saranno combinazioni o li vogliamo chiamare miracoli?

E se tali cose avvengono davanti a migliaia di persone, cosa facciamo, diamo ad esse il dono che meritano. Un continuo ricordo, quindi, ogni ventidue ottobre a Torre Annunziata è la Festa della Madonna della neve.

Nel frattempo il commissariato comune non ha potuto disporre le luminarie né fare feste particolari per assoluta mancanza dei fondi necessari. Allora è stata una festa monca? Assolutamente il contrario, con gente venuta da Cuba, dal Regno Unito e da tante altre parti del globo. Poi il ritorno di tanti torresi solo per questo giorno ed il tutto ha fatto lievitare di molte volte il numero dei cittadini.

A questo voglio aggiungere un mio commento su una stranezza che si verifica in questo giorno.

La mattina, scende la pioggia anche abbondante, poi esce un sole, che ti colpisce col suo calore, con la processione del pesante trono, portato dai pescatori e guidato dalla voce di Ciro Setaro, che si incammina fino a via Gambardella. Ma ecco la stranezza, al ritorno all’altezza di palazzo Criscuolo, scende la pioggia che fa fuggire tutti, tranne gli uomini del mare che orgogliosamente riportano la Madonna della neve, nella sua Basilica Pontificia tra gli applausi di tutti…

E mò bona jurnata…

Ernesto Limito

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