Il Savoia ingrana la terza e centra un’altra vittoria tra le mura amiche, l’Albanova viene ribaltata con un secco 3-1.
Sole estivo e buona cornice di pubblico accolgono Savoia ed Albanova di scena al V. Papa di Cardito dove le squadre si affrontano per la settima giornata di campionato di Eccellenza Campania Girone A. I bianchi nell’ultimo turno hanno perso 4-2 contro il Nola ma non hanno affatto demeritato, passando per due volte in vantaggio prima di subire la letale rimonta del ninja, al secolo Francesco Esposito, talentuoso attaccante bruniano ed indimenticato ex savoiardo. L’Albanova ha il morale alle stelle avendo centrato due vittorie nelle ultime due partite.
L’assetto tattico vede gli oplontini schierati con quello che oramai possiamo definire il modulo standard ovvero il 4-2-3-1, mentre i casalesi si dispongo con il classico 4-4-2. Alla lettura delle formazioni non si può fare a meno di notare i nomi altisonanti dello scacchiere celeste come Grezio, Minicone, Orefice, Volpicelli e Fontanarosa. Sull’altro versante la solita pattuglia di scapigliati capitanata da Michele Girardi e guidata da Vincenzo Masi.
La partita
Nemmeno il tempo di registrare i dettagli preliminari che l’Albanova passa in vantaggio. Corner scaturito da un grande salvataggio in estirada di Orta che rimedia ad una topica di Girardi il quale, valutando male il rimbalzo della sfera, aveva aperto le braccia dell’area di rigore alla penetrazione del cobra Grezio. I difensori bianchi si accalcano confusamente in area, senza sapere bene che pesci prendere; in particolare Manna lascia il presidio della sfera e va a francobollare Fontanarosa che aveva attaccato il dischetto del rigore, lasciando così la possibilità di facile un passaggio corto per Minicone il quale, dopo avere ricevuto la sfera, se la accomoda sul micidiale destro, prende la mira e disegna una parabola bellissima sul secondo palo alle spalle dell’arquero Bellarosa vanamente proteso in tuffo.
Si capisce bene, in questa circostanza, come mai sulla maglia del fromboliere casalese sia impresso il numero 10. Il pubblico di casa, come sempre dodicesimo in campo, non fa una piega ed incalza i suoi con una torcida degna di altre categorie. I bianchi si applicano, sbuffano, rincorrono ma non trovano mai il bandolo della matassa, soprattutto in fase di non possesso. Gli esterni di centrocampo dell’Albanova, Volpicelli e Mincone, in realtà sono tutto tranne che esterni da classico 4-4-2. Sono due registi offensivi che vanno ad occupare a turno la terra di nessuno alle spalle dei centrocampisti biancoscudati ed assieme al manovriero Grezio conducono un meraviglioso tourbillon che irretisce la difesa oplontina che dà l’impressione di poter soccombere una seconda volta.
Con il trascorrere dei minuti il possesso palla dell’Albanova però perde di efficacia ed il Savoia si fa sotto a folate, trascinato dai talentuosi Iadelisi, Wissam e Petricciuolo. Al minuto 27 dopo una azione insistita al limite destro dell’area, Baietti libera con grande intelligenza proprio Petricciuolo che non si fa pregare e dalla destra fa secco l’ex Sorrentino con una rasoiata di rara bellezza sul secondo palo. Anche in questo caso il numero 10 è la DOC che certifica la classe del giovane calciatore savoiardo.
Due cartellini rossi e vantaggio del Savoia
Il verbale del primo tempo è pronto per l’archiviazione quando accade l’imponderabile. Due rossi ed il vantaggio del Savoia all’ultimo respiro di frazione. Pericolosa ripartenza casalese interrotta dall’arbitro per un colpo ricevuto alla testa in contemporanea da Imbimbo e Strazzullo, Orefice non ne è convinto e si intrattiene a conversazione con Girardi; le cose non devono filare del tutto lisce perché il difensore centrale dei bianchi poco gradisce le motivazioni del suo dirimpettaio e lo stende. Analoga follia commette Volpicelli dopo qualche secondo mollando un destro al volto di Manna che va KO. Secondo assistente e arbitro rilevano rispettivamente le due infrazioni ed il rosso pone fine alla partita dei due novelli boxeur.
Pochi secondi dopo il Savoia passa in vantaggio. Azione manovrata di Baietti sulla destra che smarca con un tacco delizioso Iadelisi il quale affonda nel burro e serve rasoterra proprio Baietti la cui sassata di destro spacca la travesa, ma l’azione prosegue e Passaro (gran partita oggi la sua) mette al centro un pallone che Varchetta allontana goffamente di testa sul piede di Wissam che calcia lo volo di sinistro con un gesto di grande tecnica; Sorrentino compie una prodezza smanacciando la sfera che però torna docilmente là dove tutto era iniziato ovvero sul piede di Francesco Baietti che la spinge delicatamente in rete andando a raccogliere il meritato abbraccio dei suoi fan che festeggiano impazziti di gioia la prima rete del puntero torrese.
Il secondo tempo
Nella seconda parte di gara La Manna estrae dalla contesa l’autore del gol del vantaggio per inserire Vivolo al centro della difesa mentre l’Albanova che avrebbe dovuto reagire veeemente si affloscia clamorosamente accusando oltremodo le fatiche del mercoledì di Coppa nel quale ha avuto la meglio sul Nola ai calci di rigore.
Il copione è sempre lo stesso con l’Albanova che mena il torrone, ma oramai La Manna, che nel primo tempo ha dovuto sostituire Masi con Strazzullo per infortunio, ha capito il gioco ed uno dei due centrali di centrocampo si abbassa davanti alla difesa tappando il buco che si era aperto nel primo tempo. Per maggior disgrazia casalese Volpicelli è sotto la doccia e non può mettere la sua sapienza tecnica al servizio dei suoi che diventano sempre più prevedibili.
Le sostituzioni di Grezio e Minicone, la cui spia del carburante segnava rosso, mettono in ulteriore difficoltà l’Albanova che si abbandona sempre più frequentemente alle ripartenze dei bianchi che nella ripresa concederanno ai casalesi solo un paio di tiri scagliati da distanza siderale e fuori dello specchio. Piove sul bagnato quando l’esterno casalese Longobardi, per la seconda volta in pochi minuti, si improvvisa campione di tuffi in area di rigore savoiarda. Nella prima occasione il signor Onorato di Nola sorvola e chiude un occhio e mezzo, ma nella seconda circostanza non perdona e punisce con il giallo l’antisportiva simulazione. Longobardi era già ammonito e va in anticipo sotto la doccia. A questo punto il Savoia dilaga e mette a segno la terza rete di grande bellezza per la coralità della manovra che coinvolge Petricciuolo, Iadelisi e Strazzullo che fa tap-in gonfiando prepotentemente la rete alle spalle di Sorrentino.
Il passivo potrebbe essere anche più ampio ma Sorrentino fa gli straordinari ed i bianchi sprecano a ripetizione per cui il risultato non cambierà più, mentre cambierà la percezione del pubblico nei confronti di questa pattuglia di giovanotti che non molla mai e mette alle corde avversari forse scesi in campo con la presunzione di fare un solo boccone degli avversari.
Lo spartiacque con il passato
Grande merito di questa trasformazione va certamente al mister La Manna che ha cambiato l’assetto tattico scellerato proposto da Pepe prima di tutto mettendo i calciatori nel proprio ruolo e non è un caso che Wissam, fino a poche partite fa oggetto misterioso, sia diventato uno dei tanti fiori all’occhiello di questa squadra. Ma la metamorfosi è stata soprattutto nella mentalità della squadra che adesso gioca, a tratti anche con eleganza, e impone le proprie trame anche ad avversari di rango. Una squadra che sta alta nella fase difensiva e non più tremebonda in area di rigore ad aspettare passiva le iniziative dell’avversario.
Oggi sul punteggio di 1-1 e poi in vantaggio il mister scattava come una molla ruggendo ai suoi di anticipare l’avversario ed aggredirlo senza rinculare. La vittoria di oggi consegna certamente tre punti preziosi ai bianchi, ma in certo qual modo fa da spartiacque con il passato, perché da oggi si sa che questa squadra può giocarsela alla pari contro ogni avversario ed anche batterlo sonoramente. Certamente non può ambire a traguardi di promozione diretta o di play-off che sono riservati ad altre controparti ben più attrezzate e costose ma, partita dopo partita, si ha la netta sensazione che qualcosa stia cambiando e che il brutto anatroccolo stia prendendo le sembianze dello splendido cigno.
Salvatore Curcio