Le indagini riguardanti le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’ultima gestione del Comune di Caivano, sciolto per mafia dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 ottobre, hanno preso una svolta significativa.
Oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare a carico di 18 soggetti. Si tratta di un ulteriore sviluppo dopo i 9 arresti avvenuti lo scorso 10 ottobre, che hanno coinvolto figure di spicco, incluso l’ex assessore Carmine Peluso, funzionari e tecnici comunali ritenuti complici del clan Angelino.
L’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (D.D.A.) riguarda persone indagate per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e reati contro la Pubblica Amministrazione.
Le indagini, condotte dai militari dell’Arma, hanno abbracciato un periodo che va dal novembre 2022 a luglio 2023, sotto la stretta direzione della D.D.A. di Napoli. Esse hanno messo in luce il controllo esercitato dal clan nella gestione degli appalti per i lavori pubblici, con la cosca che riusciva a ottenere informazioni riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, dai pubblici amministratori, consentendo così richieste estorsive mirate.
In più di una occasione, secondo quanto emerso, i pubblici dipendenti si ponevano come intermediari tra gli imprenditori e i camorristi nella richiesta del pagamento delle estorsioni, ovvero nel ritiro del denaro.
Le imprese coinvolte, da un lato, subivano richieste estorsive, mentre, dall’altro, corrompevano amministratori e funzionari comunali per ottenere gli appalti.
Tra le persone colpite dalle misure restrittive, vi sono individui precedentemente fermati lo scorso ottobre e 9 nuovi indagati, tra cui il boss Antonio Angelino e 6 imprenditori edili, ora posti agli arresti domiciliari.
L’operazione delle forze dell’ordine mette in luce l’entità delle connivenze tra la criminalità organizzata e la gestione pubblica, evidenziando la complessità e l’ampia portata delle indagini sul terreno delle corruzioni e delle infiltrazioni mafiose nell’apparato comunale di Caivano.