Giuseppe La Mura, illustre pompeiano, noto come il “Dottore dell’Italia del canottaggio”, è stato insignito del prestigioso Premio “Azelio Mondini” 2023. Questo riconoscimento sarà ufficialmente consegnato durante la cerimonia dei Protagonisti dell’Anno 2023 il prossimo 11 novembre a Lignano Sabbiadoro. La Mura è stato acclamato come una figura rivoluzionaria nel mondo del canottaggio italiano, un vero guru che ha ridefinito la direzione tecnica, facendo dell’insegnamento il fulcro di uno stile sportivo sano e divenendo un’icona nazionale nel campo del remo.
Dai trionfi da atleta a “Guru” del canottaggio non solo italiano
Il suo percorso parte da trionfi come atleta, ottenendo il titolo di Campione d’Italia nel lontano 1962. Tuttavia, il suo focus si sposta verso gli studi medici, per poi fare ritorno nel mondo del canottaggio come mentore e allenatore presso il Circolo Nautico Stabia a Castellammare di Stabia, un luogo fondamentale dove ha plasmato e scoperto numerosi talenti. Scopritore e allenatore, nonché zio, dei fratelli Abbagnale. La Mura ha brillato per la sua straordinaria passione e costante ricerca, sviluppando un proprio metodo che ha ricondotto il canottaggio azzurro ai vertici mondiali, influenzando notevolmente l’intero panorama sportivo nazionale.
Cento medaglie azzurre grazie a Giuseppe La Mura
Sotto la sua guida esperta, il CN Stabia ha strappato oltre 50 titoli italiani e 21 medaglie, di cui ben 16 d’oro, in varie competizioni mondiali e continentali, tra cui spiccano le tre corone olimpiche che portano inequivocabilmente la sua firma. Il Dottor La Mura ha svolto un ruolo chiave come Direttore Tecnico della Federazione Italiana Canottaggio, contribuendo in maniera fondamentale allo sviluppo di questo sport nel periodo che va dal 2013 al 2016. Durante la sua direzione, l’Italia ha fatto incetta di oltre cento medaglie in varie competizioni olimpiche, mondiali e continentali.
La sua filosofia tecnica resta un faro per numerose generazioni di atleti e allenatori, non solo sul suolo italiano ma anche oltre confine, dove le sue metodologie hanno avuto un impatto significativo, adottate come punto di riferimento da diverse nazioni. Conosciuto come il “guru” o il “scienziato dello sport”, La Mura ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale, incluso il premio “World Rowing Coach of the Year” dalla FISA nel 2003.
La lunga serie di trionfi nel canottaggio ha meritato a Giuseppe La Mura il prestigioso Premio “Azelio Mondini” 2023, un riconoscimento alla sua straordinaria eredità e al suo impatto nell’evoluzione di questo sport a livello nazionale e internazionale.
Il Premio Azelio Mondini
Il Premio Azelio Mondini è un riconoscimento che viene assegnato ogni anno all’allenatore
che si è distinto per qualità morali e dedizione all’insegnamento del canottaggio. Il Premio
non è legato a valutazioni tecniche ed è stato istituito nel 2009 per ricordare la figura di
Azelio Mondini (1923 – 2005).
Chi era Azelio Mondini
Azelio Mondini era Socio Benemerito della Federazione Italiana Canottaggio Stella d’oro al
Merito Sportivo del CONI, Cavaliere della Repubblica Italiana, maestro e tecnico di
canottaggio, allenatore della Canottieri Mincio. È stato il fondatore, il 29 agosto 1971 a
Firenze, dell’ANACC (Associazione Nazionale Allenatori di Canottaggio e Canoa) che, in
seguito al distacco della canoa dal canottaggio, divenne solo ANAC (Associazione
Nazionale Allenatori di Canottaggio). Associazione di cui è stato presidente per 25 anni.
Nel mondo dello sport Mondini ha avuto un ruolo di primo piano vincendo, tra canottaggio
e canoa, 135 titoli italiani e 6 Coppe Coni, portando trenta atleti a vestire la maglia
azzurra.
La visione di Azelio Mondini
Azelio Mondini fu un esempio di passione, dedizione e ispirazione per i tecnici italiani, in
particolare, e per il mondo del canottaggio nazionale, in generale. Difficilmente andava
d’accordo con i vertici federali, ma lo faceva soprattutto per tutelare il movimento e per
difendere il merito e la trasparenza. Durante la sua carriera come tecnico e dirigente, si
adoperò per dare dignità agli allenatori che prima di lui venivano chiamati con l’appellativo
“ingrassaremi”.
I riconoscimenti agli Allenatori voluti da Azelio Mondini
Azelio Mondni, nella sua attività di Presidente dell’ANACC, prima, e dell’ANAC, in seguito,
fu il promotore di quattro premi dedicati agli allenatori: Premio “Il Giullare”, il nome
scelto era nello stile ironico di Mondini ed era dedicato ai principianti; Premio “Pino
Culot”, dedicato ai migliori tecnici e per chi aveva conseguito i migliori risultati; Premio
“Sport e Poesia”, dedicato al tecnico che si distingueva per qualità morali, sociali e
umane; Premio “Consorte” – dedicato alla moglie/compagna del tecnico che, molto
impegnato nel canottaggio, non era sempre presente al suo fianco e senza il suo supporto
paziente non avrebbe potuto dedicare tanto tempo ad allenare.