Dai trionfi da atleta a “Guru” del canottaggio non solo italiano
Cento medaglie azzurre grazie a Giuseppe La Mura
La sua filosofia tecnica resta un faro per numerose generazioni di atleti e allenatori, non solo sul suolo italiano ma anche oltre confine, dove le sue metodologie hanno avuto un impatto significativo, adottate come punto di riferimento da diverse nazioni. Conosciuto come il “guru” o il “scienziato dello sport”, La Mura ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale, incluso il premio “World Rowing Coach of the Year” dalla FISA nel 2003.
La lunga serie di trionfi nel canottaggio ha meritato a Giuseppe La Mura il prestigioso Premio “Azelio Mondini” 2023, un riconoscimento alla sua straordinaria eredità e al suo impatto nell’evoluzione di questo sport a livello nazionale e internazionale.
Il Premio Azelio Mondini
Il Premio Azelio Mondini è un riconoscimento che viene assegnato ogni anno all’allenatore
che si è distinto per qualità morali e dedizione all’insegnamento del canottaggio. Il Premio
non è legato a valutazioni tecniche ed è stato istituito nel 2009 per ricordare la figura di
Azelio Mondini (1923 – 2005).
Chi era Azelio Mondini
Azelio Mondini era Socio Benemerito della Federazione Italiana Canottaggio Stella d’oro al
Merito Sportivo del CONI, Cavaliere della Repubblica Italiana, maestro e tecnico di
canottaggio, allenatore della Canottieri Mincio. È stato il fondatore, il 29 agosto 1971 a
Firenze, dell’ANACC (Associazione Nazionale Allenatori di Canottaggio e Canoa) che, in
seguito al distacco della canoa dal canottaggio, divenne solo ANAC (Associazione
Nazionale Allenatori di Canottaggio). Associazione di cui è stato presidente per 25 anni.
Nel mondo dello sport Mondini ha avuto un ruolo di primo piano vincendo, tra canottaggio
e canoa, 135 titoli italiani e 6 Coppe Coni, portando trenta atleti a vestire la maglia
azzurra.
La visione di Azelio Mondini
Azelio Mondini fu un esempio di passione, dedizione e ispirazione per i tecnici italiani, in
particolare, e per il mondo del canottaggio nazionale, in generale. Difficilmente andava
d’accordo con i vertici federali, ma lo faceva soprattutto per tutelare il movimento e per
difendere il merito e la trasparenza. Durante la sua carriera come tecnico e dirigente, si
adoperò per dare dignità agli allenatori che prima di lui venivano chiamati con l’appellativo
“ingrassaremi”.
I riconoscimenti agli Allenatori voluti da Azelio Mondini
Azelio Mondni, nella sua attività di Presidente dell’ANACC, prima, e dell’ANAC, in seguito,
fu il promotore di quattro premi dedicati agli allenatori: Premio “Il Giullare”, il nome
scelto era nello stile ironico di Mondini ed era dedicato ai principianti; Premio “Pino
Culot”, dedicato ai migliori tecnici e per chi aveva conseguito i migliori risultati; Premio
“Sport e Poesia”, dedicato al tecnico che si distingueva per qualità morali, sociali e
umane; Premio “Consorte” – dedicato alla moglie/compagna del tecnico che, molto
impegnato nel canottaggio, non era sempre presente al suo fianco e senza il suo supporto
paziente non avrebbe potuto dedicare tanto tempo ad allenare.