Dopo già due incontri presso la Galleria Arte Barbato a Scafati per la presentazione dei primi due libri “La fiamma spezzata” e “Requiem sull’ottava nota”, arriva il terzo incontro con Giovanni Taranto per la presentazione del nuovo romanzo “Mala fede”.
Taranto, ormai pienamente lanciato nel settore letterario dei romanzi gialli e noir, vincitore del premio Mistery al festival del Giallo a maggio con il suo secondo libro, è in giro per l’Italia con il suo ultimo lavoro ambientato in una misteriosa Pompei.
Con “Mala fede” si forma la tripletta e si torna a parlare del capitano Giulio Mariani e delle sue indagini nel territorio vesuviano. Questa volta il romanzo ha anche una connotazione particolare perché intreccia religione, sette sataniche e criminalità, così come anche gli stessi rapporti fra criminalità e religione spesso si intrecciano per avere risvolti tutti da scoprire. Il nostro capitano Mariani sarà impegnato ad esplorare con una attenta lente di ingrandimento tutti gli eventi senza mai dare nulla per scontato, proprio come fa il nostro scrittore che nel dare vita alle sue storie cura ogni dettaglio senza mai lasciare nulla al caso.
“Nei miei romanzi vi è una trama di fantasia, ma con episodi, eventi storici e di cronaca reali, fatti che girano intorno alla nostra vita di tutti i giorni, che riguardano tutti noi. Una scelta e un’attenzione che permette al lettore di immergersi nella vita di quegli anni, di queste zone, che fanno da sfondo alla trama di fantasia. E’ così che l’impressione è quella di vivere con Mariani gli eventi e con lui seguire le indagini stando in prima fila”, dice Taranto.
A differenza dei due romanzi precedenti, nel terzo le vicende si svolgono non in una città frutto dell’immaginazione, ma in una città precisa del vesuviano universalmente nota: fra le strade di Pompei.
Da giornalista di cronaca nera, giudiziaria e investigativa a scrittore di gialli, è anche l’esperienza del primo che consente al nostro Taranto di scrivere un giallo DOC e non solo. Con i suoi lavori letterari Giovanni Taranto, amico della nostra testata giornalistica e del nostro direttore, difatti cerca di spiegare fenomenologie criminali, come lavorano le forze dell’ordine e la magistratura attraverso l’arma del giallo. Attingendo da un’esperienza di oltre quarant’anni, aggiungendo una trama avvincente e soprattutto regalando emozioni che rendono vivi dentro di noi determinati eventi. Le vicende di Giulio Mariani ci manterranno attaccati al libro, rendendoci protagonisti di una realtà che ci circonda, ma di cui sappiamo veramente poco, appagando non solo le nostre menti con una trama fitta di colpi di scena, misteri da risolvere e dialoghi coinvolgenti, ma anche quella che è la nostra sete di conoscenza di realtà criminali tristemente presenti nel nostro vesuviano.
Qualcuno vorrebbe poter godere delle storie intriganti di Mariani con l’ausilio di un audiolibro ma “la casa editrice, Avagliano Editore, come io stesso – dice Giovanni Taranto – ci ostiniamo a voler difendere la carta stampata, il profumo delle pagine, il rumore della carta fra le dita, sensazioni che non potrebbero esserci in un audiolibro o con una versione digitale. L’idea è quella che il libro diventi parte integrante del lettore, non un oggetto freddo, ma un luogo dove tuffarsi fra le righe delle pagine”, spiega l’autore.
“Il mondo è come uno se lo mette in testa” fra le pagine del romanzo “Mala fede” spicca questa citazione, che racchiude anche il fulcro del libro. Un mondo solo, ma diviso in diversi mondi: il mondo della giustizia e quello della criminalità, il mondo sacro e quello della religione vista solo come strumento di estirpazione dai propri peccati. Tutti sotto lo stesso cielo ma con diverse visioni di una sola realtà, quale sarà quella giusta? A scoprirlo saremo noi, accompagnati dal capitano Mariani.
Francesca Tufano