“L’ispettore generale”, commedia degli equivoci, protagonista Rocco Papaleo

Papaleo, in una brillante interpretazione corale di questa versione dell’opera, riesce a rendere il suo personaggio al tempo stesso tragico e comico, un misto di ingenuità, cinismo e malizia

“L’ispettore generale”, commedia degli equivoci, protagonista Rocco Papaleo

Rocco Papaleo torna a far divertire il suo pubblico come protagonista del nuovo allestimento di “L’ispettore generale”, una delle opere più divertenti e attuali della drammaturgia russa.

rocco papaleoLa denuncia della corruzione e della bassezza morale della società, infatti, è un tema sempre molto presente fin dalle origini del mondo. Un tema che non trova spazio solo nelle pagine di cronaca, ma, in modo più sottile e non meno incisivo, nelle opere letterarie e teatrali che, nel tempo, sono state scritte e rappresentate.

La commedia di Nikolaj Gogol, un classico della letteratura russa

“L’ispettore generale” è una di queste. Commedia tra le più note di Nikolaj Gogol, scritta nel 1836 e diventata un classico della letteratura russa, ha avuto successo sin dalla sua prima rappresentazione ed è stata trasposta anche in film (indimenticabili, tra le altre, le interpretazioni di Danny Kaye nell’adattamento hollywoodiano del 1949, e, in Italia, di Nino Manfredi in “Gli anni ruggenti” del 1962, di Luigi Zampa, liberamente ispirato alla commedia gogoliana), oltre alle numerose rappresentazioni teatrali sui palcoscenici italiani e stranieri.

L’ultima in ordine di tempo è quella che va in scena in diversi teatri italiani fino al 2024, e che ha come interprete principale Papaleo, il noto attore, regista e showman lucano, qui diretto da Leo Muscato.

L’opera di Gogol è ambientata in una piccola città della Russia zarista, dove l’annuncio dell’arrivo di un ispettore generale da San Pietroburgo scatena il panico tra i funzionari locali, corrotti e incompetenti.

Episodi esilaranti e paradossali nei quali tutti i personaggi si trovano coinvolti

papaleo commedia coralePapaleo ha il ruolo del podestà locale che accoglie Chlestakov, un giovane squattrinato e vanitoso che, a causa di una serie di malintesi, viene scambiato per l’ispettore, e si ritrova invischiato in una situazione fuori controllo, dando vita a episodi esilaranti e paradossali nei quali tutti i personaggi si trovano coinvolti.

Gli abitanti del distretto russo – approfittatori, affaristi, imbroglioni e sfruttatori­­ – convinti di avere a che fare con un personaggio importante e influente, cercano di corromperlo e di offrirgli dei favori in cambio del silenzio sulle loro malefatte, dimostrando una totale assenza di buona fede.

Ma Chlestakov è un opportunista e non si fa scrupoli ad approfittare della situazione e a chiedere prebende e regalie. La sua presenza in città mette, così, in luce l’ipocrisia e la corruzione che regnano incontrastate nella società russa dell’epoca.

Gogol mette a nudo le opacità della classe dirigente russa

Gogol, attraverso la figura di Chlestakov, mette alla berlina la classe dirigente russa, colpevole di aver trasformato la pubblica amministrazione in un sistema di corruzioni e favoritismi.

E Papaleo – in una brillante interpretazione corale di questa versione dell’opera – con la sua abilità recitativa, caratterizzata dall’espressività facciale e corporea che sempre lo contraddistingue, riesce a rendere il suo personaggio al tempo stesso tragico e comico, un misto di ingenuità, cinismo e malizia. Nel pieno rispetto dell’intento di Gogol di offrire un’analisi lucida e impietosa della società del suo tempo, alla quale rivolge uno sguardo lucido e ironico.

“L’ispettore generale” si dimostra, ancora una volta, un’opera senza tempo, uno spettacolo divertente, realistico e coinvolgente, che offre al pubblico di ogni età una riflessione importante sulla natura umana.

La commedia partita da Roma girerà gran parte della Penisola

l'ispettore generale

Archiviata la tappa romana, la tournée teatrale toccherà, tra le principali location, Trento (dal 9 al 12 novembre), Trieste (14 e 15 novembre), Milano (dal 28 novembre al 3 dicembre), Verona (dal 5 al 10 dicembre) e Udine (il 22 dicembre), per poi continuare, a inizio 2024, a Torino (dal 9 al 21 gennaio) e Venezia (dal 22 al 25 febbraio), e concludersi a Thiene, in provincia di Vicenza (dal 27 al 29 febbraio).

Viviana Rossi

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