“Dispiace dover rilevare che la nuova ordinanza di Anas per il prolungamento della chiusura a finestre della Statale Amalfitana a Conca dei Marini è un atto di assoluta noncuranza verso la comunità e l’economia locale” così il presidente del Distretto Turistico Costa d’Amalfi Andrea Ferraioli commenta lo slittamento della chiusura dei lavori al 20 novembre, dovuta ai lavori di messa in sicurezza della strada al km 25.300 in territorio di Conca dei Marini. La chiusura della strada nelle ore di punta, dalle 8.30 alle 10.30, dalle 11.30 alle 13.00, dalle 14.30 alle 17.00 sta causando non pochi disagi.
Nella nuova ordinanza si legge “le problematiche insorte a seguito del mancato rispetto da parte degli utenti della strada al rispetto dell’Ordinanza Compartimentale n. 754/2023 in vigore, le quali non hanno consentito il rispetto delle finestre di chiusura della Statale, provocando un ulteriore ritardo nelle attività da parte delle maestranze impegnate, e che ha comportato ai fini della sicurezza stradale e delle maestranze impegnate, da parte di questa Struttura territoriale la richiesta nei confronti dell’impresa esecutrice dei lavori, l’istituzione di apposito servizio di guardiania armata.”
Ferraioli sottolinea: “Si tratta di un prolungamento di soli tre giorni, non è un dramma, ma drammaticamente evidenzia come il territorio venga gestito in maniera superficiale. Invece di interloquire con il territorio, invece di tenere conto delle esigenze della popolazione che per andare al lavoro o a scuola deve obbligatoriamente percorrere la Statale Amalfitana, che è unica via di collegamento diretto tra le cittadine dell’area, Anas ha preferito trovarsi con i lavori che hanno tardato perché si sono scontrati con le necessità della vita quotidiana dei residenti e dell’economia locale, legata ad una stagione turistica che si sta prolungando all’autunno. Invece di prendere una guardiania armata per gestire gli utenti della strada, avrebbero potuto dialogare, trovare soluzioni condivise che non andassero in conflitto con le ore di punta, e non sarebbero finiti a scaricare in questo modo responsabilità e disagi sulla popolazione e sui visitatori.”
All’avvio dei lavori il Distretto Turistico Costa d’Amalfi aveva inviato una Pec all’attenzione di Anas nella quale aveva fatto presente che le chiusure così modulate, in un periodo che è ancora alta stagione turistica, avrebbero originato disagi agli automobilisti e danni all’economia locale, che di turismo vive, e pertanto aveva dato disponibilità a collaborare sulla base dei dati reali dei flussi di mezzi e persone, raccolti attraverso i sensori del progetto “Turismo e viabilità”. Mai nessuna risposta è pervenuta da Anas.
Si sono, invece, registrate durante i lavori lunghe code di traffico. Dovute ad un ulteriore elemento. Come si legge nell’ordinanza, è a carico della ditta comunicare con apposita cartellonistica la chiusura della strada. Ma la cartellonistica non basta. Come sottolinea Ferraioli “Occorre comunicare in maniera più articolata le chiusure. In questo e in molti altri casi di chiusura della Statale ci siamo trovati con i visitatori, in particolar modo gli ospiti internazionali che sono il 75% delle presenze, che sono arrivati davanti al primo cartello che segnalava la strada chiusa, di solito a ridosso della stessa interruzione, senza sapere nulla. Nei chilometri che hanno percorso prima di arrivare là non hanno trovato nessuna indicazione, sono partiti magari dall’altro capo del mondo senza sapere nulla, perché non si dialoga con gli operatori dell’economia del territorio che avrebbero potuto guidare i visitatori. La Costiera Amalfitana è una realtà complessa, e va gestita con l’attenzione che una realtà complessa richiede. Altrimenti, le ricadute economiche rischiano di diventare insostenibili”.
Il presidente del Distretto Turistico conclude: “Visti i valori in gioco, tra i quali c’è per prima cosa l’immagine della professionalità dell’accoglienza della Costa d’Amalfi, che unicamente di accoglienza vive, noi continuiamo ad essere aperti alla collaborazione e al confronto. L’auspicio è che anche chi gestisce il territorio sia disposto ad aprirsi al dialogo e al confronto.”