“Sono incredibilmente grata alla Città di Napoli ed all’organizzazione Free Assange Napoli per quello che stanno facendo… mio marito è un simbolo della libertà di stampa”, queste alcune delle parole pronunciate stamane, nei pressi di piazza del Gesù Nuovo, da Stella Moris, moglie di Julian Assange, il quale sarà cittadino onorario di Napoli. Il giornalista australiano, fondatore di Wikileaks, è attualmente detenuto in Inghilterra, dopo aver reso pubblici documenti riservati degli Stati Uniti d’America riguardanti i conflitti in Iraq e Afghanistan.
Il capoluogo partenopeo è la prima città d’Italia a rendere omaggio ad Assange (vero nome: Julian Paul Hawkins) con la cittadinanza. La cerimonia si terrà alle ore 15:30 all’interno della Sala dei Baroni del Maschio Angioino (Castel Nuovo), in via Vittorio Emanuele III.
In quella che una volta era la Sala Mayor del Castello angioino interverranno il Sindaco Gaetano Manfredi, la moglie di Julian Assange Stella Moris, i giornalisti Dèsirée Klain e Francesco Romanetti ed i consiglieri comunali Antonio Bassolino e Sergio D’Angelo.
Il tutto fa seguito alla delibera comunale che il 28 settembre di quest’anno ha concesso la cittadinanza onoraria al fondatore di Wikileaks.
In città è iniziato, già dall’8 novembre, un intenso programma (4 giornate) di manifestazioni, proiezioni di film e documentari, mostre ed incontri, organizzate dagli attivisti di Free Assange Napoli.
Inaugurato già il murale in onore di Assange
Nel frattempo, stamane è stato inaugurato – in onore del giornalista, in presenza della moglie e del Presidente della Municipalità Nicola Nardella – il murale realizzato dalla street artist partenopea Trisha Palma. L’opera, che si trova in via Ghisleri (a Scampia), all’ingresso del mercatino “La Piramide”, nella periferia settentrionale di Napoli, è stata creata su proposta del Coordinamento Periferie Unite al fine di sostenere la liberazione di Assange.
Queste le parole diffuse da Giuseppe Mancini, vice presidente del Coordinamento Periferie Unite: “La libertà di Assange è la libertà di tutti noi. È impensabile pensare di essere liberi se nella nostra società abbiamo dietro le sbarre di una cella tre metri per due, un giornalista come Julian Assange solo perché ha denunciato dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità. Il murale di Assange proposto da noi del Coordinamento Periferie Unite va a sostegno della libertà di pensiero e di parola e di tutte le libertà cui un uomo può e deve disporre”.