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“Cessate il fuoco a Gaza”: la lettera di Medici Senza Frontiere al governo italiano

Cessate il fuoco a Gaza la lettera di Medici Senza Frontiere al governo italiano

Una madre trasporta i propri bambini lontano dai territori di guerra di Gaza

“Abbiamo scritto una lettera alla Presidente del Consiglio per sollecitare un’iniziativa straordinaria del governo italiano per un immediato cessate il fuoco a Gaza“, scrivono il 14 novembre la Dr.ssa Monica Minardi ed il Dott. Stefano Di Carlo, rispettivamente Presidente e Direttore generale di Medici Senza Frontiere (MSF Italia).

L’organizzazione umanitaria è presente nei Territori Palestinesi Occupati sin dall’anno 1989, in quei luoghi medici ed esperti forniscono assistenza medica e psicologica alla popolazione. Sin dal 7 ottobre 2023, data di esplosione dell’ultimo conflitto, Médecins Sans Frontières, sta supportando gli ospedali della Striscia di Gaza, tra questi la struttura di Al Shifa, dove non c’è più né acqua, né viveri, né elettricità.

Il messaggio al Presidente Meloni

Medici Senza Frontiere Italia quindi esplicita la propria indignazione sia per l’attacco di Hamas contro i civili israeliani (oltre alla presa degli ostaggi), sia per gli attacchi di Israele contro i civili palestinesi a Gaza, inoltre descrive la gravissima situazione che la popolazione sta vivendo, insieme alle difficoltà estreme del personale medico, costretto a far fronte alle cure con forniture mediche essenziali praticamente esaurite.

Leggiamo infatti: “Noi e i nostri colleghi, come tanti cittadini italiani, siamo stati indignati e inorriditi dal brutale attacco di Hamas contro i civili israeliani e dalla successiva presa di ostaggi, che condanniamo in modo esplicito e inequivocabile. Ora siamo sconvolti dagli attacchi indiscriminati di Israele contro i civili palestinesi a Gaza. Per i governi che, come l’Italia, hanno ratificato le Convenzioni di Ginevra e assunto impegni e obblighi precisi in questo ambito, è ora di difenderli in modo completo e inequivocabile”.

Azioni deboli e lente da parte dei leader mondiali. Violazioni palesi e ripetute del Diritto Umanitario Internazionale

MSF Italia critica fortemente la debolezza e la lentezza delle azioni portate avanti dai leader mondiali per arrestare le violenze e le uccisioni dei civili, tra questi migliaia di bambini.

Si legge ancora: “Fino ad oggi le azioni dei leader mondiali, compresa l’Italia, sono state troppo deboli e troppo lente per fermare l’insensato massacro, eppure porre fine alla violenza è in questo momento l’unica strada possibile per evitare ulteriore sofferenza e consentire l’accesso degli aiuti umanitari”.

“Le uccisioni incessanti, la distruzione delle infrastrutture civili e il blocco delle forniture di acqua, elettricità e medicinali essenziali per la sopravvivenza costituiscono violazioni palesi e ripetute del Diritto Umanitario Internazionale. Nelle ultime 24 ore, pressoché tutti gli ospedali di Gaza sono stati sottoposti a continui bombardamenti e attacchi. Le strutture sanitarie ancora funzionanti sono sopraffatte e sotto una pressione inimmaginabile. Forniture mediche essenziali come anestetici, antidolorifici e acqua pulita sono esaurite, lasciando i pazienti feriti nell’agonia”.

La speranza e l’appello finale alla Presidente Meloni

“Siamo pronti a inviare a Gaza nuovi team di emergenza e forniture mediche ulteriori, con l’obiettivo di intensificare l’assistenza umanitaria e rispondere ai bisogni urgenti della popolazione. È tuttavia indispensabile garantire loro la sicurezza necessaria per poter operare“.

Infine l’appello si conclude così: “Presidente Meloni, la invitiamo a fare tutto quanto è in suo potere perché un’iniziativa di cessate il fuoco venga assunta tempestivamente. Per migliaia di persone, è davvero una questione di vita o di morte”.

L’ospedale di Al Shifa: sistema sanitario sotto attacco

Nei giorni precedenti l’organizzazione umanitaria ha descritto la situazione a Gaza come “catastrofica”, che le testimonianze giunte direttamente dai dottori e dagli infermieri impegnati all’ospedale di Al Shifa sono terribili. Le strutture sanitarie di Gaza non solo vengono colpite dai bombardamenti, ma sono anche messe in pericolo di sopravvivenza, infatti è infine la mancanza di gasolio, di elettricità e di farmaci essenziali, che portano alla chiusura del presidio medico.

La situazione ad Al Shifa è davvero catastrofica. Chiediamo al governo israeliano di cessare questo assalto senza tregua al sistema sanitario di Gaza. Il nostro staff e i nostri pazienti si trovano all’interno dell’ospedale di Al Shifa, dove i pesanti bombardamenti non si sono fermati da ieri”, è quanto affermava Ann Taylor, capomissione di MSF nei Territori Occupati Palestinesi, l’11 novembre.

“Le ostilità intorno all’ospedale non sono cessate. Le nostre équipe  e centinaia di pazienti sono ancora all’interno. Ribadiamo con urgenza il nostro appello a fermare gli attacchi contro gli ospedali, per un cessate il fuoco immediato e per la protezione delle strutture mediche, del personale medico e dei pazienti”, è invece parte della testimonianza di Medici Senza Frontiere.

“A Gaza, oggi, non c’è un posto sicuro”

“A Gaza, oggi, non c’è un posto sicuro”, è Monica Minardi a scriverlo pochissimi giorni fa. La Presidente di Medici Senza Frontiere Italia spiega infatti che si è “screditato lo spirito stesso del diritto internazionale umanitario” proprio perché “un’intera popolazione viene equiparata a un obiettivo militare”.

La presidente di MSF Italia aggiunge ancora che anche l’eventuale presenza di combattenti tra i civili non giustifica mai la trasformazione di un’intera area urbana in obiettivo militare. “Un ospedale, un’ambulanza non dovrebbero mai essere un target, ma questi attacchi accadono quasi ogni giorno e si stanno ancora intensificando”.

“Rendere insicure le strutture sanitarie, concepite per offrire cure e salvare vite, è un attacco diretto ai principi fondamentali del diritto umanitario internazionale e all’umanità. Noi siamo pronti ad aumentare la nostra risposta a Gaza con l’invio di nuovi team e forniture mediche. Ma qualsiasi sforzo sarà insufficiente o inutile senza un cessate il fuoco immediato!”, conclude la Minardi.

 

 

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