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“Che Vergogna” striscione di Legambiente per denunciare il degrado di Piazza Bellini

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“Che Vergogna” striscione di Legambiente per denunciare il degrado di Piazza Bellini

“Che vergogna” è lo striscione che Legambiente ha sistemato nell’area archeologica di Piazza Bellini per denunciare il degrado che purtroppo caratterizza l’area dove si accumulano rifiuti, crescono le erbe infestanti, si imbrattano i pochi pannelli descrittivi – e per garantire invece l’adeguata conservazione del bene storico-culturale di inestimabile valore e la corretta fruizione di cittadini, turisti e studiosi.

Piazza Bellini è ormai una vera emergenza, una zona fortemente investita dalla crescita del turismo e soprattutto della cosiddetta movida dove la situazione è aggravata dal emergere di atti delinquenziali su cittadini e turisti inermi ad opera di giovanissimi che effettuano veri e propri raid nella piazza e nei luoghi adiacenti, in maniera estemporanea ma diffusa e soprattutto organizzata in forma di vere e proprie squadriglie, in soprannumero rispetto all’organico delle forze dell’ordine che presidiano l’area.

Legambiente ha scritto alla Soprintendenza di Napoli e alla Prefettura per chiedere un incontro per l’istituzione di un tavolo di lavoro interistituzionale (insieme al Comune e la Municipalità, ma anche gli istituti di formazione come il Conservatorio, l’accademia di Belle Arti, i dipartimenti universitari, le scuole) allargato all’ASIA competente per la raccolta dei rifiuti, a rappresentanti degli esercenti, gli artigiani, i librai, gli editori, nonché le associazioni del terzo settore, per garantire l’ordine pubblico, unitamente alla salvaguardia e corretta fruizione delle emergenze archeologiche di Piazza Bellini.

“Le condizioni- ha commentato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- in cui versa Piazza Bellini non rappresenterà un bel biglietto da visita per Napoli che ospiterà dal 27 al 29 novembre evento targato Unesco «Cultural Heritage in the 21st Century» dove sono stati invitati rappresentanti ed esperti dei 194 Paesi membri per elaborare risposte comuni alle nuove sfide che attendono il patrimonio materiale e immateriale dell’Umanità.

L’intera area- prosegue Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- è un bene comune dal valore inestimabile, purtroppo spesso abbandonato in uno stato di fragilità e incuria, che invece, anche a fronte della spinta turistica, se ben gestito, difeso e valorizzato, può costituire la leva per lo sviluppo culturale, sociale, ed economico del nostro Paese, soprattutto se all’impegno delle istituzioni si affianca la partecipazione delle comunità in processi virtuosi per una tutela attiva.

Nelle recenti iniziative di sensibilizzazione svolte nell’area, abbiamo potuto verificare la disponibilità degli esercenti dei punti di ristoro a contribuire all’individuazione di una soluzione, ben coscienti del valore aggiunto offerto alle loro attività dalla significatività del luogo.

Al contempo, per i consolidati rapporti con il mondo della scuola e università, siamo certi che anche gli istituti di formazione che numerosi operano nell’area possono dare il loro contributo di idee e di azioni per la tutela attiva delle mura greche e dell’area in generale”

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