Aspettando la mostra “L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio”

“Quello che vediamo rispecchia le condizioni di vita dell’80% delle persone che vivevano a Pompei", spiega il direttore del Parco e curatore della mostra, Gabriel Zuchtriegel

Inaugurerà il 15 dicembre la mostra “L’altra Pompei: vite comuni all’ombra del Vesuvio, allestita nella “Palestra Grande” dell’area archeologica di Pompei. Intanto, nel Parco è possibile vedere una piccola anticipazione: la ricostruzione di una branda, un letto della tipologia più semplice nota, trovata nella villa extraurbana di Civita Giuliana, nella “stanza degli schiavi”.

Il letto, composto da assi in legno e una rete di cordini e facilmente smontabile, è stato ricostruito con la tecnica dei calchi (vuoti nella cinerite lasciati da legno e tessuto vengono riempiti di gesso) ed è esposto, fino all’inaugurazione, sotto la scala (conservata come traccia nel muro) di una bottega su via dell’Abbondanza (regio I, insula 6, civico 12), a fianco della casa del Larario di Achille, dove si ipotizza fosse collocata un’officina ferraia con retrobottega e ambienti abitativi al primo piano.

“Quello che vediamo rispecchia le condizioni di vita dell’80% delle persone che vivevano a Pompei – spiega il direttore del Parco e curatore della mostra, Gabriel Zuchtriegel – mentre le case ad atrio che siamo abituati a considerare caratteristiche dell’architettura domestica romana, in realtà rappresentano una piccola minoranza. La mostra vuole raccontare questa ‘altra’ Pompei: la città dei ceti medio e basso, degli artigiani, dei negozianti, delle prostitute, dei liberti e degli schiavi. La gente comune che è rimasta nell’ombra dei grandi eventi della storia, ma la cui vita a Pompei può essere ricostruita in maniera unica. Quest’anno, la brandina, sotto la scala di una bottega pompeiana, è la nostra versione del presepe natalizio, di cui Papa Francesco dice che deve parlare alla vita: lo spazio degli ultimi dove la vita non è scontata ma un regalo prezioso”.

“Il letto è parte di una stanza di soli 16 mq, in cui vivevano probabilmente tre servi. La copia dell’intero contesto, ricreata grazie ai calchi, così come la riproduzione di altri due ambienti della Casa del Larario, costituiranno il fulcro della mostra”, sottolinea la co-curatrice della mostra, Silvia Bertesago. “Questi ambienti sono stati teatro di vite reali, vite di persone comuni, vere protagoniste del percorso espositivo. In esso, attraverso sette sezioni e circa trecento reperti, si seguirà idealmente il corso dell’esistenza di coloro che appartenevano alla fascia sociale medio-bassa, partendo dalla nascita fino alla morte e attraversandone vari aspetti. Grazie ad un sistema ideato per l’app My Pompeii il visitatore potrà inoltre sorteggiare la propria identità antica, comprendendo quanto fosse normale e facile essere una delle tante persone comuni che abitavano uno spazio anonimo, che potrà poi essere fisicamente raggiunto seguendo le indicazioni fornite dall’applicazione stessa”

La copia è stata realizzata grazie a una scansione digitale, stampante 3d, tecnica FDM con materiale PLA di ottima qualità e rifinita a mano.

“L’ALTRA POMPEI. VITE COMUNI ALL’OMBRA DEL VESUVIO”
A cura di Gabriel Zuchtriegel e Silvia Martina Bertesago

Gruppo di lavoro
Progetto scientifico – Apparati didascalici e multimediali
Valeria Amoretti, Silvia Martina Bertesago, Anna Civale, Chiara Comegna, Chiara Corbino, Tiziana Rocco, Alessandro Russo, Teresa Virtuoso, Gabriel Zuchtriegel

Progetto di allestimento e Direzione lavori
Vincenzo De Luce

Restauro opere
Ludovica Alesse, Paola Sabbatucci

Riproduzioni e ricostruzioni
Coordinamento Raffaele Martinelli

Realizzazione
3dmadeup s.r.l.
Plexi Art Snc

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteSant’Agnello, al via la rassegna di incontri gratuiti dedicati alla salute delle donne
SuccessivoTorre del Greco: piantato un leccio nella zona della stazione della Circum
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.