Orrore tra Pompei e Scafati, tre arresti choc. Le loro vittime sono due minorenni, sorellina e fratellino di appena 16 e 10 anni. Questo l’esito di una vasta indagine condotta dagli agenti del commissariato di Pompei che, questa mattina, agli ordini del vicequestore Antonella Palumbo, hanno eseguito tre ordinanze di custodia in carcere a carico di altrettante persone: una coppia, papà e mamma, entrambi 45enni di Pompei, genitori delle vittime, poi un altro soggetto, “cliente“, molto probabilmente, della stessa mamma. Gravissime le accuse spiccate a vario titolo: maltrattamenti contro familiari, prostituzione minorile, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile.
A partire dal 2008 botte “con immotivata violenza, anche mediante l’uso di un ferro da stiro”
I terribili episodi sarebbero avvenuti a partire dal 2008. Secondo l’ipotesi accusatoria una delle vittime sin da piccola sarebbe stata più volte picchiata da suo padre “con immotivata violenza, anche mediante l’uso di un ferro da stiro e un mestolo, sottoponendola a pretese punitive crudeli”. Inoltre, sarebbe stata trovata dagli investigatori visibilmente denutrita.
Così infatti trapela dalle indiscrezioni investigative aggiunte alla nota ufficiale del procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli, e del vicario Luigi Alberto Cannavale.
Rapporti sessuali insieme alla madre e ad un cliente
Mentre la seconda vittima, minorenne all’epoca del dramma, sarebbe stata costretta a prostituirsi da sua madre e ad avere rapporti sessuali a pagamento insieme a lei con un “cliente” che, durante una perquisizione, è stato trovato anche in possesso di materiale pedopornografico. Vittima del dramma a sfondo sessuale sarebbe stata solo la ragazzina 16enne.
Uno degli arrestati è stato trovato in possesso di materiale pedopornografico relativo ai nipoti dello stesso indagato
La seconda notizia choc è però che la certosina inchiesta dei poliziotti avrebbe anche accertato come il materiale pornografico si riferisse, probabilmente, ai nipoti dello stesso indagato: filmati in pose che sarebbero risultate quantomeno ammiccanti.
Il papà è accusato dei maltrattamenti fisici. La donna dovrà rispondere anche per aver portato con sè la figlia ad avere rapporti sessuali con un suo presunto “cliente amante”.
L’indagine ha preso le mosse da una dolorosa denuncia consegnata in commissariato ai poliziotti di Pompei. Dopo gli arresti, c’è attesa per l’evolversi dell’inchiesta choc all’ombra del Santuario.
Salvatore Piro