Inchiesta “The Queen”, sette anni di reclusione per ex assessore Sommese e per l’imprenditore La Regina

Le accuse riguardavano la sua presunta influenza nella concessione di finanziamenti oggetto dell'indagine. L'ingegnere napoletano, dominus del "sistema La Regina", sarebbe stato agevolato negli appalti pubblici con l'intervento del politico regionale

Nella giornata di ieri, la terza sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso le condanne e le assoluzioni nel caso noto come “The Queen“, che nel 2017 scosse la politica e l’imprenditoria locale. Il processo coinvolgeva trenta imputati, tra cui l’ex assessore regionale al Turismo, Pasquale Sommese, e l’imprenditore Guglielmo La Regina, accusati di presunte trame finalizzate a favorire l’imprenditore in questione.

Sette anni di reclusione per ex assessore Sommese e per l’imprenditore La Regina

Guglielmo La Regina

La sentenza, emessa dalla presidente del collegio della terza penale, Luciana Crisci, ha visto sette anni di reclusione per Pasquale Sommese, ex assessore regionale al Turismo ed ex consigliere. Le accuse riguardavano la sua presunta influenza nella concessione di finanziamenti oggetto dell’indagine. Analogamente, la stessa pena è stata inflitta a Guglielmo La Regina, ingegnere e imprenditore napoletano, ritenuto dalla Procura il dominus del cosiddetto “sistema La Regina“, che avrebbe agevolato la sua ascesa negli appalti pubblici.

Condanne significative, assoluzioni e prescrizioni

Altri imputati hanno ricevuto condanne significative: 5 anni e 4 mesi di reclusione per Alessandro Zagaria, per l’ex sindaco di Alife Giuseppe Avecone, Raffaele Zoccolillo, Domenico Antonio Ranauro; 4 anni di reclusione per l’ex sindaco di Aversa ed ex presidente provinciale dell’ordine degli architetti Domenico De Cristofaro, detto Enrico; 3 anni e 4 mesi di reclusione per Antonio Sommese. Diverse assoluzioni sono state pronunciate, alcune basate su prescrizioni intervenute nel corso del processo, altre riguardanti il merito delle accuse, con la formula “per non aver commesso il fatto“.

Corrado Romano, Vincenzo Esposito, Rino Dimola, e Mario Cerrone Palermo sono tra coloro che sono stati assolti senza macchia, con la formula “per non aver commesso il fatto”. Inoltre, sono state dichiarate prescrizioni per alcuni imputati, tra cui Aldo Aveta, Claudio De Biasio, Daniele Marrama, Vito Cappiello, Umberto Perillo, Sergio Stenti, Marco Cascella, Carlo Coppola, Michele Apicella, Gabriele Venditti e l’ex sindaco di Casapulla Ferdinando Bosco.

Il verdetto arriva dopo un processo che ha tenuto desta l’attenzione dell’opinione pubblica per diversi anni, segnando un capitolo significativo nella giustizia locale. I diretti interessati, dopo il tritacarne mediatico degli anni scorsi, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo o confrontarsi con le implicazioni delle condanne ricevute.

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