Aggredirono il parente di un collaboratore di giustizia per affermare il predominio del clan. Calci, pugni, schiaffi e la rapina di una catenina per riferire “a tuo cognato” ora chi comanda a Frattamaggiore.
Stamattina, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 4 persone accusate di rapina e di lesioni, aggravati dal metodo mafioso. In carcere è finito Abdel Abdul Ham, 24enne nato in Egitto soprannominato Ciccio, mentre ai domiciliari Armando Savorra, Antimo Costanzo e Francesco Canciello, tutti 21enni. Per questo fatti, indagato dalla Procura per i Minorenni di Napoli anche un 18enne legato al boss Michele Orefice, all’epoca dei fatti minore.
I cinque giovanissimi avrebbero partecipato ad un raid intimidatorio avvenuto il 24 settembre 2022 a Frattamaggiore.
Secondo l’Antimafia, per affermare il predominio degli Orefice, i cinque avrebbero affiancato l’auto a bordo della quale viaggiava il cognato di Pasquale Cristiano, boss della “167 di Arzano” oggi pentito, per poi aggredirlo con pugni e calci, e rapinargli una collana in oro e 700 euro in contanti. Il raid era stato preceduto qualche giorno prima da una aggressione all’interno di un negozio di abbigliamento che la vittima decise di non denunciare per evitare ritorsioni.