Personale della Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di A. F., legato al clan Abbinante, ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio di Vincenzo Ardimento, avvenuto il 25 giugno 1999 a Napoli, in via Fratelli Cervi, nei pressi dei porticati del Lotto T/B, nel periodo della prima faida di Scampia.
Napoli, omicidio di Vincenzo Ardimento: catturato uomo del clan Abbinante
L’arresto è stato possibile grazie all’attività diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della stessa Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini hanno coinvolto diversi collaboratori di giustizia, i quali hanno fornito dichiarazioni cruciali. Attraverso i riscontri effettuati dalla Squadra Mobile, sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico di A. F. per l’omicidio di Ardimento. La vittima sarebbe stata uccisa a causa di presunti insulti rivolti agli Abbinante, definiti “cafoni” da parte sua.
La vittima definì “cafoni” i membri della cosca
Il contesto della prima faida di Scampia, un periodo segnato da tensioni e scontri tra clan rivali, ha visto questo omicidio come un atto di vendetta per la reputazione degli Abbinante.