Canoa Kayak, ad Orazio Manzo la Palma di bronzo al Merito Tecnico (INTERVISTA)

Martedì 5 dicembre, in serata, all’atleta ed allenatore Orazio Manzo, è stata consegnata la Palma di bronzo al Merito Tecnico. Il tecnico della Lega Navale Italiana sez. di Castellammare di Stabia, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dal Delegato provinciale del CONI di Salerno, Paola Berardino e dal Presidente del Comitato Regionale Campano della Federazione Italiana Canoa Kayak, Fabiano Roma.

Pochi giorni fa, all’interno del Salone Bottiglieri, nel Palazzo Sant’Agostino (dove ha sede la Provincia di Salerno), si è svolta la Cerimonia di consegna delle “Onorificenze Sportive e Benemerenze Sportive Provinciali” del CONI Salerno. Numerosi gli atleti, dirigenti, tecnici e società che hanno visto il loro nome scritto tra i meritevoli. Oltre alle autorità civili, religiose e militari era presente il Presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, insieme al consigliere regionale CONI Renato Del Mastro, nonché il sindaco della città di Salerno Vincenzo Napoli.

Il settore Canoa-Kayak è stato rappresentato anche da un altro dirigente ed un altro tecnico, come scrive direttamente la FICK Campania: “Tra i diversi premiati anche tre appartenenti alla famiglia della canoa. Tra i dirigenti Duilio Cretella, Stella d’oro al Merito Sportivo 2021. Mentre tra i tecnici, due Palme di bronzo al Merito Tecnico 2021, Orazio Manzo e Luigi Viale”.

Il video della premiazione

Oltre 40 anni in kayak per Orazio Manzo, con il quale abbiamo trascorso insieme qualche minuto. Il tecnico ci ha raccontato le sue sensazioni dopo aver raccolto anche quest’altra soddisfazione, ma ci ha anche descritto alcune curiosità sul mondo della Canoa e del Kayak: una su tutti la differenza che passa proprio tra queste due imbarcazioni e di conseguenza il diverso modo con cui si dovrebbe chiamare chi svolge la sua attività in kayak rispetto a chi si muove invece nella canoa.

Canoa-Kayak, ad Orazio Manzo la Palma di bronzo al Merito Tecnico. L’intervista 

Orazio com’è cominciata la tua carriera sportiva da atleta? Come sei arrivato nel mondo della Canoa e perché?

Posso dire di avere cominciato quasi per caso. Fu mio fratello Gerardo, che aveva iniziato qualche anno prima l’attività canoistica con risultati lusinghieri, in accordo con mia madre, a condurmi nel 1977 presso la struttura sportiva dei vigili del fuoco “Giannella” di Salerno dove c’era la sezione canoa, era l’unica società del salernitano a praticare tale attività in quegli anni. La motivazione fu: la correzione del fisico in quanto ero magro da far paura e con problemi di scoliosi.

Orazio Manzo la Palma di bronzo al Merito Tecnico
Porto di Salerno 1977, i primi allenamenti da ragazzo di Orazio Manzo
Quando hai iniziato a decidere di fare l’insegnante sportivo ed allenatore e che percorso hai svolto per raggiungere questo obiettivo?

Decisi di voler diventare tecnico di canoa quasi da subito, ero rimasto folgorato dalla disciplina sportiva e non vedevo l’ora di insegnarlo a chiunque. Come si presentò l’occasione frequentai il corso di istruttori kayak-canoa presso il Comitato regionale Campania FICK di Napoli e, nel 1984, superati gli esami, acquisii la qualifica di Tecnico Istruttore. Nel 1997, sentendo il bisogno di approfondire l’insegnamento sportivo verso i giovanissimi, svolsi un corso presso il CONI di Salerno su varie tematiche dell’allenamento giovanile e conseguii la qualifica di Educatore motorio di base (ex istruttore C.A.S.). Dal 2000 e fino al 2005 sono diventato Collaboratore tecnico della squadra Nazionale Italiana Juniores di kayak/canoa settore Discesa Fluviale e sentendo esigenze di aggiornamenti tecnico-scientifici, mi sono iscritto ad un corso biennale per il rilascio della qualifica di Allenatore di 3° livello Europeo, svolto presso il Centro Federale di Preparazione Olimpica e Paraolimpica della Federazione Italiana Canoa Kayak di Castel Gandolfo, dove nel 2003, ho acquisito la qualifica superando gli esami.

La prima società dove hai allenato ed i primi ricordi?

I miei primi passi di tecnico li ho avuti subito dopo aver acquisito il brevetto di Istruttore, nel 1984 presso un villaggio turistico “Arca Enel” a Policastro Bussentino. Lì insegnavo ai figli dei dipendenti Enel, che erano in un villaggio turistico, l’ABC della canoa. Esperienza bellissima che poi è continuata negli anni a venire, nelle diverse società dove ho operato come tecnico.

Orazio Manzo la Palma di bronzo al Merito Tecnico
Mormanno (CS) 2009 – Manzo (numero 9) alla gara Interregionale K1 Senior 500 mt.
Abbiamo parlato insieme delle differenze fondamentali tra Kayak e Canoa, prima di proseguire possiamo spiegarle anche a chi ci legge…

Sono due specialità leggermente differenti. Il kayak è un’imbarcazione interamente coperta a sponde basse (il classico scafo che vediamo abitualmente a mare o al fiume). Il pagaiatore, chiamato kayakista, sta seduto e si introduce nel kayak attraverso un pozzetto aperto nella copertura, ed impugna una pagaia a doppia pala (unico mezzo di propulsione), invece per la canoa canadese l’imbarcazione è parzialmente coperta, il pagaiatore, si chiama canoista, ed è in posizione inginocchiata nella canoa, ed usa una pagaia a pala singola. In entrambe le specialità, nel kayak e nella canoa, ci sono imbarcazioni singole, doppie e quadruple che prendono la sigla dalle loro iniziali: K1, K2 e K4 per il kayak, C1, C2 e C4 per la canoa canadese.

Vogliamo ricordare anche gli altri riconoscimenti che hai già ricevuto?

Si, nel 2008 sono stato riconosciuto Atleta dell’anno U.N.V.S.; nell’anno 2011 ero tra i 10 migliori atleti più votati da tre testate giornalistiche, nello stesso anno mi hanno consegnato anche il Distintivo di bronzo del CONI; nel 2022 ho ricevuto la Benemerenza sportiva provinciale di BRONZO per meriti tecnici.

Orazio Manzo la Palma di bronzo al Merito Tecnico
San Giorgio a Liri (FR) 1985 – Orazio Manzo alla premiazione della gara interregionale K1 Senior 25mila metri
Orazio, hai ricevuto in questi ultimi giorni dell’anno 2023 un riconoscimento nazionale del CONI, che si aggiunge agli altri premi che hai già raccolto nel corso della tua lunga carriera. Cosa rappresenta per te la Palma di bronzo al Merito Tecnico?

Questa importante e prestigiosa onorificenza rappresenta per me un nuovo punto di partenza. Proprio qualche settimana prima della cerimonia di consegna, ho effettuato una riunione tecnica con gli atleti societari e li ho resi partecipi dei programmi sportivi e progetti socio educativi sviluppati per i prossimi 5 anni di tutta la squadra sportiva agonistica e turistica amatoriale. Mi piace molto il finale di una preghiera di Madre Teresa di Calcutta che sovente paragono anche all’attività sportiva e propongo spesso come punto di riferimento personale e per i miei atleti: “Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza. Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida”.

Abbiano visto che hai consegnato subito l’Onorificenza a tua madre, tuo fratello Gerardo e tuo nipote Dino, che erano presenti in sala. Quanto conta, secondo te, il rapporto tra l’atleta ed i suoi genitori?

I genitori, che sono i primi sostenitori e ammiratori dei loro figli sportivi, hanno un ruolo importantissimo per la crescita di un atleta. Pensa che dopo ogni prestazione sportiva (allenamento, test, gara), il giovane aspetta sempre di riferire ai propri familiari le sue impressioni personali e di prestazione.

La vittoria o le vittorie, da atleta, che ti sono rimaste più impresse nella mente?

A questa domanda potrei  dare una risposta lunghissima. Ricordo tutte le vittorie (e i vari piazzamenti), ottenuti in tutti questi anni sportivi. In maniera particolare: la prima medaglia (argento) alla prima gara del mio primo anno di attività (1977), le prime medaglie nazionali vinte negli anni a seguire (1978-1979, etc.), i miei primi due titoli di Campione Italiano (2007), dopo averlo inseguito per anni, infine ma non per ultimo, il mio 12° titolo di Campione Italiano (2023).

Orazio Manzo la Palma di bronzo al Merito Tecnico
Policastro Bussentino 2001 – Manzo al Campionato Italiano K1 4.500 mt
Raccontaci la vittoria o le vittorie, da allenatore, per le quali conservi un ricordo particolare… Senza nulla togliere alle altre di cui non ci parlerai e a quelle che verranno in seguito.

Era l’anno 2003, ed ero tecnico del canoa/kayak Policastro Bussentino. All’epoca un nostro atleta di categoria junior, Fabio Brandi, dopo aver vinto due medaglie d’argento ad una gara internazionale era in odore di convocazione per i mondiali di categoria. Quando poi vinse, un paio di mesi dopo, il suo titolo di Campione Italiano nella discesa sprint, si aprirono le porte della Nazionale che lo portarono a partecipare ai Campionati del Mondo ed ai Campionati Europei di categoria.

Orazio Manzo la Palma di bronzo al Merito Tecnico
Lago Patria 1983 – Manzo al Campionato Regionale K1 Senior 10mila metri
Quanto è cambiato il tuo sport da quando tu hai iniziato a pagaiare e che differenze vedi nei ragazzi di oggi rispetto al passato?

Lo sport del kayak e della canoa dagli anni 70 ad oggi è cambiato moltissimo. Dalle imbarcazioni alle pagaie, il progresso tecnologico dei materiali è stato spaventoso. Prima i kayak e le canoe erano di costruzione in lana di vetro o in listelli di legno con larghezze di scafo sino a 50 cm. Oggi ci sono imbarcazioni da competizione in fibra di carbonio e larghe 40 cm. Anche la forma delle pagaie è cambiata: da quelle in legno simmetriche si è passati a quelle asimmetriche poi da quelle in fibra di vetro sino ad arrivare alle attuali interamente in carbonio e con la forma a “cucchiaio”. E purtroppo vedo anche differenze tra i ragazzi di ieri, più attivi e propensi a esercitare attività sportive impegnative con quelli di oggi, più “adagiati” alla vita comoda e ai prodotti tecnologici che il progresso (e non solo) ha messo nelle loro mani.

Orazio c’è qualcuno in particolare a cui vuoi dedicare questa Onorificenza del CONI?

Dedico questo importante e atteso riconoscimento all’unica persona che mi supporta (e sopporta) da sempre: mia moglie Olga. Purtroppo assente alla cerimonia (ma non nei miei pensieri) in quanto reduce da un intervento programmato al ginocchio e convalescente in ospedale.

 

 

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano