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Pompei, il mistero del cranio di Plinio il Vecchio

Pompei, il mistero del cranio di Plinio il Vecchio

Un mistero avvolge il ritrovamento di uno scheletro, un teschio e altri reperti archeologici sotto il lapillo e la cenere del 79 dopo Cristo, datato alla fine del 1800, in uno scavo condotto dall’ingegnere Gennaro Matrone a “Bottaro”, quartiere di Torre Annunziata. In mezzo a gemme, collane d’oro e un gladio, spunta la domanda cruciale: il teschio appartiene davvero a Plinio il Vecchio, l’ammiraglio e scienziato romano che perì durante l’eruzione vesuviana?

Pompei, il mistero del cranio di Plinio il Vecchio e la nuova indagine di Carlo Avvisati

A rispondere a questo interrogativo è Carlo Avvisati, giornalista e scrittore esperto d’archeologia vesuviana. La sua nuova edizione del saggio “Plinio il Vecchio, il mistero del cranio ritrovato” rivede e amplia la storia fantastica e noir di questo reperto, che da oltre centoventitré anni è stato oggetto di bizzarre ipotesi. Avvisati, con la sua penna scorrevole, non tralascia alcun dettaglio, affrontando gli aspetti problematici del teschio e del contesto in cui è stato trovato.

Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, sottolinea l’abilità di Avvisati nel trattare il reperto, spaziando dalla tradizione letteraria che solleva dubbi sull’identità del teschio come appartenente a Plinio il Vecchio, fino ai fenomeni paranormali che hanno accompagnato la storia travagliata del cranio.

Una prospettiva approfondita e critica sulla misteriosa identità del teschio

Il saggio non si limita a esplorare i dettagli del ritrovamento, ma affronta anche la controversia tra i “favorevoli” e i “contrari” all’idea che il teschio fosse di Plinio il Vecchio. Avvisati riporta persino sedute spiritiche organizzate per accertare, con l’intervento del paranormale, l’appartenenza del teschio all’illustre naturalista.

Antonio Ferrara, giornalista di “Repubblica”, sottolinea la disputa sull’identificazione dei resti e la presenza di altri fuggiaschi nelle stesse condizioni, escludendo così l’ipotesi che il teschio appartenga a Plinio il Vecchio.

Le controversie e le interferenze politiche

L’appendice del saggio offre ulteriori dettagli sui rinvenimenti dello scavo e rivela i “musei personali” di Gennaro Matrone, un’offesa apparente al Museo Archeologico Nazionale, il cui direttore aveva osteggiato gli scavi e contestato la presunta scoperta di Plinio il Vecchio.

In definitiva, il lavoro di Avvisati offre una prospettiva approfondita e critica sulla misteriosa identità del teschio, mettendo in luce non solo le vicende del ritrovamento ma anche le controversie e le interferenze politiche che lo hanno circondato nel corso degli anni.

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