In seguito ad un iter iniziato nel 2022 che ha visto la collaborazione di cittadini, enti e associazioni, tra i luoghi votati e che, in seguito alla partecipazione al bando nazionale, sono stati selezionati aggiudicandosi il contributo “I Luoghi del Cuore FAI”, c’è la Chiesa di Santa Maria Jacobi, sita nel centro storico di Nola, che sarà finalmente restaurata.
La proposta ha avuto il parere positivo ed entusiasta della sezione FAI di Nola ed è stata inoltrata a mezzo piattaforma al Fondo Ambiente Italia con il titolo: “Da palatium baronale a chiesa delle clarisse”.
I progetti finanziati nell’ambito dell’11° censimento de “I Luoghi del Cuore” riguardano tredici regioni e dieci nuove province – che non avevano finora ricevuto il sostegno della campagna – e comprendono interventi di restauro e attività di valorizzazione.
Storie e luoghi capaci di far dialogare privati cittadini, enti pubblici ed enti scientifici: grazie al bando lanciato lo scorso aprile gli enti proprietari e i portatori di interesse dei luoghi che avevano superato la soglia di 2.500 voti al censimento hanno potuto candidare progetti di restauro o di valorizzazione al sostegno del FAI.
La fase di censimento, infatti, è sempre seguita dalla pubblicazione di un bando, che vuole innanzitutto rappresentare uno stimolo per i territori a mobilitare e aggregare risorse ed energie, al fine di trasformare i voti raccolti dalle comunità in progetti concreti, con tempi di realizzazione certi e dotati di un cofinanziamento: l’attivazione di circoli virtuosi e la compartecipazione delle forze locali rappresenta senza dubbio il miglior viatico, se non la migliore garanzia, per la salvaguardia dei luoghi e il successo dei progetti. I fondi stanziati con la campagna “I Luoghi del Cuore” vogliono rappresentare, infatti, delle scintille che possano agire come il “sasso nello stagno”, il cui impatto inevitabilmente contenuto può moltiplicarsi in ulteriori “cerchi”, attraendo attenzione, nuovi contributi e successivi interventi, come avvenuto in molti casi in tutta Italia.
Martina Catanese