La lunga vicenda giudiziaria relativa al crollo di un palazzo avvenuto il 4 marzo 2013 alla Riviera di Chiaia di Napoli ha finalmente visto la sua conclusione con il responso del processo. Il verdetto stabilisce nove condanne e sette assoluzioni in relazione all’incidente, che, per fortuna, non ha causato vittime ma solo danni materiali notevoli, coinvolgendo anche una vettura della polizia municipale.
Napoli, crollo alla Riviera di Chiaia: 9 condanne e 7 assoluzioni
Il crollo si è verificato durante i lavori per la realizzazione della stazione della Linea 6 della metropolitana nelle immediate vicinanze dello stabile. Una perizia disposta dalla Procura ha indicato che il cedimento potrebbe essere stato causato dai lavori in corso a una profondità di 18 metri.
Tra i condannati per disastro colposo, figura Giuseppe Annunziata, direttore di cantiere per Arco Mirelli scarl, Federico Moccia, dirigente di Ansaldo, Raffaele Imparato, responsabile unico del procedimento del Comune di Napoli, Angelo Ribecco, direttore dei lavori di Ansaldo, Antonio Liguori, dirigente di Ansaldo, Mario Barbati di Arco Mirelli, e Gabriele Santangelo, dirigente della Trevi. Aversa e Zanchini, rispettivamente consulente del comitato tecnico scientifico e dipendente della Trevi, sono stati condannati a un anno e mezzo di reclusione con pena sospesa.
I pm: “L’incidente causato dai lavori della metropolitana”
D’altra parte, sette persone sono state assolte, tra cui dipendenti di Arco Mirelli, progettisti e dipendenti della Trevi. Tre imputati sono stati prosciolti a causa del loro decesso nel corso degli ultimi dieci anni.